Trattativa con le rsu, che sono rappresentanti sindacali ma anche dipendenti, e senza i funzionari. Sono le condizioni poste dalla Fabbri, celebre marchio delle amarene sciroppate, nel tavolo per il rinnovo del contratto integrativo aziendale. La denuncia dei sindacati che hanno proclamato 10 ore di sciopero.

3 mila euro di premio per trattare sul contratto integrativo aziendale con le rsu e senza i funzionari sindacali. È la condizione posta dalla Fabbri, nota azienda che produce amarene sciroppate, ai circa 140 dipendenti degli stabilimenti che si trovano a Bologna e ad Anzola dell’Emilia.
A denunciare la situazione sono i sindacati stessi, che non capiscono la scelta della proprietà e si dicono disposti a proseguire la trattativa per arrivare ad un accordo.

“Questa prassi va avanti da tempo – racconta Vincenzo Grimaldi della Flai Cgil – Fino a questo momento l’azienda è riuscita a far passare l’idea che senza la presenza dei sindacati gli accordi raggiunti sarebbero stati più vantaggiosi”.
Nel corso della trattativa per il contratto integrativo aziendale, iniziata nel 2014, l’azienda ha proposto ai lavoratori un premio 3mila euro per l’ottenimento di alcuni risultati, che i lavoratori hanno ritenuto troppo esosi. A questo punto le rsu hanno convolto i funzionari sindacali per un’assistenza contrattuale, ma l’azienda ha posto una condizione: la volontà di mantenere il premio e a rivedere gli obiettivi, purché dal tavolo venissero esclusi i funzionari.

“Faccio fatica a capire la ragione – osserva Grimaldi – se non pensando al fatto che le sole rsu, essendo dipendenti, sono più facilmente condizionabili“.
I sindacati hanno reagito alla chiusura della proprietà proclamando un pacchetto di 10 ore di sciopero, di cui 3 sono state svolte ieri. Nel corso di un’assemblea, inoltre, i sindacati hanno chiesto la riapertura della trattativa da dove si era interrotta, ma l’azienda ora ha addotto la scusa della sovrapposizione della trattativa aziendale con quella nazionale per il rinnovo del contratto.

“Il nostro obiettivo – spiega il sindacalista – è quello di arrivare ad un accordo il prima possibile, riprendendo la trattativa”. Per questo motivo, i confederali non hanno ancora deciso di passare alle azioni legali con una causa per comportamento antisindacale. La linea è quella di aspettare e vedere se la situazione si sblocca.