Nel giorno della maxi-operazione della Dia contro la ‘ndrangheta in Emilia, Cgil e Libera presentano lo sportello Infiltrazioni Legali “Pio La Torre” all’Interporto che ha lo scopo di promuovere la cultura della legalità e contrastare l’avanzata delle mafie. Ballotti (Filt): “Le coop spurie sono la spia dell’illegalità”. Colla (Cgil): ” Basta appalti al massimo ribasso”.
In Emilia Romagna è alta la presenza della criminalità organizzata. Lo testimonia la maxi-operazione della Dia contro la ‘Ndrangheta di questa mattina, lo conferma Alberto Ballotti, segretario della Filt Cgil di Bologna. Il sindacato, insieme a Libera, ha presentato lo sportello Infiltrazioni Legali all’Interporto, che verrà inaugurato sabato prossimo. Intitolato a Pio La Torre, lo sportello ha lo scopo di promuovere la cultura della legalità e contrastare l’avanzata delle mafie. Alcuni delegati sindacali delle aziende dell’Interporto hanno frequentato un corso di formazione che permetterà loro di cogliere meglio i segnali che indicano l’infiltrazione della criminalità organizzata e saranno loro a dare vita al progetto.
Lo sportello offrirà servizi di informazione e formazione sulle tutele dei lavoratori, questioni legali e alfabetizzazione dei lavoratori migranti, i soggetti più esposti allo sfruttamento mafioso. Il settore della logistica è uno di quelli più esposti al problema della legalità, dal momento che rappresenta il 7% del Pil, come spiega Michele De Rose, segretario regionale della Filt Cgil. Le vertenze degli ultimi anni che hanno coinvolto gli appalti a cooperative spurie sono un segnale di possibili tentativi di infiltrazione mafiosa.”Le coop spurie, che nascono e spariscono nel giro di pochi mesi e non applicano i contratti nazionale – spiega Ballotti – sono la spia della presenza dell’illegalità”.
Ancora una volta sono gli appalti uno degli strumenti che possono agevolare o disincentivare l’infiltrazione mafiosa. “È ora di cambiare il sistema degli appalti al massimo ribasso – afferma Vincenzo Colla, segretario regionale della Cgil – In questo senso è necessario anche un adeguamento legislativo“. “Le mafie si infiltrano grazie a contatti sul territorio – ricorda Antonio Monachetti, coordinatore provinciale di Libera – È importante non negare la presenza delle mafie in Emilia, perché riconoscendola si contribuisce a creare un terreno ostile alle mafie stesse”. Ormai da tempo, e ancor più con l’operazione di oggi, non si può più parlare di infiltrazione mafiosa, ma di vero e proprio radicamento. Lo testimoniano le 480 confische di beni in Emilia.