Sabato 16 ottobre alle h16.15 ad Afternoon Tunes ci verrà a trovare in studio Alessandro Baris che ci presenterà l’Ep Sintesi, suo debutto da solista, in uscita a breve con ospiti del calibro di Lee Ranaldo (ex Sonic Youth) e Emma Nolde (giovane e talentosa cantautrice/poli-strumentista italiana). In ascolto una playlist creata dall’ospite.

Last Letter to Jayne è il primo singolo estratto dall’Ep SINTESI, debutto da solista di Alessandro Baris in  uscita nel 2021. Il brano è stato scritto e realizzato in collaborazione con Lee Ranaldo, chitarrista e cantante  della leggendaria band alternative/noise rock statunitense Sonic Youth.  

Il brano è uscito inizialmente il 5 Marzo 2021 esclusivamente sullo store bandcamp al seguente link:  “Last Letter to Jayne” – bandcamp e successivamente sugli store digitali e le piattaforme di streaming il  9 Aprile 2021 

Il visual del brano, realizzato dall’artista francese Luigi Honorat già al lavoro tra gli altri con Ian Chang  (batterista di Son Lux e Kazu Makino), è uscito in anteprima il 12 Marzo 2021 su Brooklyn Vegan negli Stati  Uniti e su Repubblica XL in Italia, ed è disponibile sul canale Youtube di Alessandro – Guarda il video

ALESSANDRO BARIS “Last Letter to Jayne” è l’ultimo brano che ho scritto in ordine di tempo e forse quello  che meglio sintetizza la ricerca dell’assenza presente in tutto l’album. Avevo in mente una progressione  armonica sospesa e rarefatta, ritmicamente indefinita come se inciampasse su se stessa, e che fosse una lente  di ingrandimento su alcune sensazioni che si sono trascinate nella mia vita per un certo periodo. Dopo aver  terminato la parte strumentale ho sentito la necessità di inserire un parlato che aggiungesse organicità – così ho  pensato di proporlo a Lee la cui voce ha un timbro molto particolare, evocativo e per me familiare. Dal nostro  incontro avvenuto tempo prima, siamo sempre rimasti in contatto parlando spesso di una possibile  collaborazione – quando gli ho inviato il brano a lui è piaciuto molto ed ha iniziato a lavorare sulla parte vocale  fino ad elaborare una vera e propria sinfonia con un testo che si è rivelato fortuitamente vicino al mio vissuto  personale. Collaborare con Lee è stato un privilegio e un immenso piacere – i Sonic Youth sono un punto di  riferimento per me e credo per tutti coloro che sperimentano e ricercano nella musica – mai però avrei  immaginato un giorno di collaborare con Lee, specie se penso da dove sono partito e al percorso che mi ha  portato a questa collaborazione. In tutti i tempi la storia ha tratto le conseguenze più strane dalle cause più  remote e alla fine le cose diventano quello che sono.  

La scelta di Luigi Honorat per la parte visiva non è stata un caso. Il suo approccio è narrativo, elegante e  soprattutto poetico pur utilizzando un linguaggio come la video art che a volte può risultare freddo, ma non nel  suo caso. È riuscito con grande maestria ad unire i concetti di rinascita e trasformazione interagendo  attivamente con la dinamica del brano ed evocandone le sensazioni. 

LEE RANALDO Avevo iniziato a scrivere il testo di “Last Letter to Jayne” durante in primi giorni cupi della  pandemia nei quali sembrava che il mondo stesse per chiudersi. Ero bloccato in casa, a malapena in grado di  uscire per una boccata di aria fresca, la paura e l’insicurezza erano forti. Da poco inoltre la mia strada si era  separata da quella di una persona a me vicina, un rapporto che si era chiuso quasi come le finestre e le porte di  casa sigillate durante la pandemia. Questa poesia nasceva come una sorta di memoriale per quel rapporto finito per sempre e sicuramente la malinconia che ne derivava era rinforzata dall’incertezza della pandemia. Poco  tempo dopo, Alessandro mi ha chiesto di lavorare insieme ad un brano e così, ascoltando la musica, maestosa  e cupa, ho pensato di adattare il poema su di essa. Ho voluto mettere alla prova me stesso sperimentando con  la mia voce in un modo piuttosto nuovo per me, utilizzando voci e frasi sovrapposte per creare una instabilità tra  ciò che volevo mettere in primo piano e lo sfondo, in una evocazione tridimensionale dello stato emotivo. Ad  Alessandro l’idea è piaciuta subito e da lì abbiamo lavorato per creare un paesaggio emotivo. Durante la  lavorazione, qui negli Stati Uniti ci siamo ritrovati immersi nella protesta del Black Lives Matters che è stata  molto importante e a quel punto ho pensato di non legare il testo ad una singola persona e solo alla mia perdita,  ma di espanderlo a più nomi come simbolo di tutte quelle relazioni che sono andate perse in un modo o  nell’altro, nella mia vita, in quella di Alessandro e forse in quella di ciascuno. Sono cose che fanno parte della  vita ma alle quali non ci si abitua mai…  

LUIGI HONORAT “Last Letter to Jayne” è quasi una poesia e il mio approccio ad essa è stato diverso dal solito. Volevo seguirne le emozioni piuttosto che reinterpretarle, in particolar modo assecondare con il visual la sua  progressione lenta e lineare. La forma del visual rappresenta due entità, dall’ordine al caos, che interagiscono e  penetrano l’una nell’altra. Nell’epilogo finale, la purezza è sparita, un’entità prende il sopravvento e la luce  svanisce. Volevo che lo spettatore divenisse parte attiva, entrando dentro l’evoluzione delle forme, quasi in balia di queste due entità, piuttosto che rimanere semplice osservatore esterno. 

Alessandro Baris è un polistrumentista, compositore e produttore musicale italo americano di stanza a  Bologna. Intimo e intenso, dettagliato ed evocativo, il suo linguaggio musicale è in qualche modo influenzato  dall’infinito ciclo della vita. La sua formazione musicale è cominciata con la batteria all’età di 14 anni per poi  proseguire di pari passo con la chitarra. Successivamente è arrivato anche alla musica elettronica diplomandosi  ad un corso del Conservatorio Cherubini di Firenze in collaborazione con l’associazione musicale Tempo Reale  di Luciano Berio. 

Alessandro è stato in tour negli Stati Uniti, in Europa e in Cina, ospite di club, gallerie e festival fra i quali: CMJ  (New York), Proximos (Santa Cruz de Tenerife), Eurosonic (Groningen), TannedTin (Valencia), RoBOt (Bologna), Centre des Arts (Paris), Kento’s (Shanghai), Club101 (Beijing), Sala Nasti (Madrid), Schubas  (Chicago), Monk (Roma), Ancienne Belgique (Brussels), Tedx (Luxembourg), Petit Formant (Barcelona),  Cameo Gallery (Brooklyn).  

Tra il 2004 e il 2020 Alessandro si è dedicato interamente al lavoro con le band di cui era membro, CollisionsComfort, L’Altra e Young Boy. Allo stesso tempo, la sua versatilità e stile musicale gli sono valsi l’interesse da  parte di altri musicisti e band in Europa e negli Stati Uniti – da qui le collaborazioni in studio e dal vivo con artisti  tra i quali Lee Ranaldo, L’Altra, Lisa Papineau, Egle Sommacal, Pulseprogramming, C’mon Tigre, Beppe  Scardino, Gabriele Evangelista, Emma Nolde e Paul Savage. La sua attitudine musicale e il suo interesse  per le arti in genere ha fatto sì che egli si avvicinasse al mondo delle sonorizzazioni di film muti, lavorando sia  come compositore che esecutore dal 2007 fino ad oggi, prevalentemente nel circuito cinematografico italiano e  francese.  

alessandrobaris.com