Raccontare la vita, il mondo, la storia con lo sguardo delle donne. Potrebbe essere questo, in una frase, l’intendimento di “Feminologica 5”, una rassegna di teatro civile che si preannuncia particolarmente densa di contenuti e di spessore artistico.
La storia è sempre stata raccontata dagli uomini, ed è rarissimo trovare statue raffiguranti figure femminili. Anche per questo, Fenomenologica 5 si terrà all’interno di un monumento davvero unico: e cioè all’interno del monumento dedicato alle 128 vittime partigiane donne di Bologna. Il luogo “topografico” è l’Anfiteatro di Villa Spada a Bologna (ingresso al Parco da via Saragozza, angolo via di Casaglia) e ribadisce l’ormai storica collaborazione dell’associazione Youkali col Quartiere Saragozza. Il presidente di Quartiere, Leonardo Cipriani, ha voluto testimoniare, con la sua presenza alla conferenza stampa, l’adesione alle battaglie portate avanti dall’Associazione, soprattutto in questo momento nel quale la città è stata teatro di un femminicidio ai limiti dell’assurdo. Idem dicasi per Elena di Gioia, che ha aperto la conferenza di un’iniziativa che sta particolarmente a cuore a tutto l’Ufficio Cultura del Comune di Bologna.

Sei appuntamenti a Villa Spada per raccontare lo sguardo delle donne e la versione al femminile

Gli appuntamenti sono 6, in alcuni casi si tratta di doppi appuntamenti: alcune sere, un incontro di approfondimento precede lo spettacolo vero e proprio.
Si parte martedì 30 agosto alle 21, con Angela Malfitano, che, dopo avere ripercorso numerosi momenti di drammaturgia greca, si cimenta ora in Antigone. Attraverso il suo “Antigone e gli specchi” racconterà differenti versioni del mito di Antigone, equivalenti a differenti modalità di sfida al potere della tirannia. Nell’audio dell’intervista riportato qua sotto, la famosa attrice ci aiuta a ripercorrere i pilastri di questa ricerca, nonché la storia originale del mito di Antigone.

Venerdì 2 settembre, doppio appuntamento. Alle 19 l’incontro a cura di UDI Bologna per parlare di quanto possano essere difficoltose le condizioni delle donne nei luoghi di lavoro, quando abbiamo a che fare con molestie e abusi. In conferenza, Katia Graziosi ha raccontato come anche la legislatura sia ben poco “dalla parte delle donne”: emblematici i gli svariati casi nei quali viene spostata di reparto o di mansione una donna vittima di molestie, mentre la posizione del “perseguitatore” non viene disturbata in alcun modo. A seguire, alle 21, il concerto-spettacolo “Noi siamo stufe” con Frida Forlani, Mirco Mungari, Guido Sodo e Simona Sagone: la presenza carismatica di Frida Forlani farà rivivere (assieme agli altri tre co-protagonisti) i canti femministi e politici del mitico Canzoniere delle Lame.

Martedì 6 settembre, davvero un colpo di teatro. Marco Cavicchioli veste i panni di una donna e presenta “Ella”: un uomo incarna la propria madre, una povera donna alla quale la degenza in manicomio (con annessi maltrattamenti) ha obnubilato la mente. Nell’intervista, che potete ascoltare insieme alle altre in calce all’articolo, Cavicchioli descrive qualcosa del tremendo quadro in cui si sono consumate molte vite, confinate nella prigionia materiale e farmacologica delle strutture per malati psichici. Al di là delle specifiche vicende narrative, è interessante la chiave dello spettacolo: un uomo che si mette nei panni di una donna e ne racconta la storia. Poco conosciuto in Italia, è un famoso lavoro del regista e sceneggiatore tedesco Herbert Achternbusch, scomparso pochi mesi fa. Un regista anarchico che ha voluto raccontare in “Ella” l’ostinata violenza subita dalle donne all’interno delle strutture psichiatriche.

Ritroveremo il Canzoniere delle Lame il 9 settembre, in occasione di un lavoro scritto da Janna Carioli, che del Canzoniere fu la fondatrice. Ma prima, alle 19, ci sarà un incontro di approfondimento: “Storia delle donne e storia di genere tra Otto e Novecento: spunti di riflessione” a cura di Elena Musiani, storica e docente all’Università di Bologna. Tornando invece a Janna Carioli, presenterà alle 21 lo spettacolo “Il cuore del Novecento”, un viaggio nella storia del Novecento attraverso canzoni e poesie. Ad accompagnare la voce di Simona Sagone, in scena ci sarà come musicista Luca Mazzamurro.  Martedi’ 13 settembre, uno spettacolo su Edith Piaf frutto di un ritrovamento: un volumetto ormai fuori edizione, capitato nelle mani di Simona Sagone, conteneva dei carteggi amorosi della Piaf, e Simona ha pensato di “usare” questi carteggi come punto di partenza diverso dalle solite biografie per ripercorrere la straordinaria significanza della cantante francese. La cantante sarà Cristina Coltelli, accompagnata da Fabrizio Milani al pianoforte. Simona Sagone si occuperà invece della lettura delle lettere d’amore. Titolo del lavoro “Edith Piaf: lettere d’amore”.

Venerdì 16 settembre la conclusione della Rassegna, con un tema decisamente poco frequentato: le donne all’interno della criminalità organizzata.  quale. Alle 19 l’incontro “Le donne nelle organizzazioni mafiose tra collusione e cambiamento” nel quale Simonetta Botti dialogherà con Liliana Madeo, autrice del libro “Donne di mafia”. Alle 21 si prosegue con lo spettacolo “Femmine d’onore”, scritto e diretto dal compianto Gianfranco Rimondi. In scena Simona Sagone e Luisa Vitali interpreteranno le donne di mafia.

In caso di pioggia, lo spettacolo verrà rinviato al giorno successivo. Per qualunque dettaglio su spettacoli e incontri, rimandiamo alla pagina dedicata a Fenomenologica ll’interno del sito dell’Assocaizione Youkali.

Sergio Fanti

ASCOLTA L’INTERVISTA A SIMONA SAGONE:

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ANGELA MALFITANO:

ASCOLTA L’INTERVISTA A FRIDA FORLANI:

ASCOLTA L’INTERVISTA A MARCO CAVICCHIOLI: