La seconda edizione del Festival della Divulgazione va verso il rush finale. L’ultimo appuntamento, previsto per domenica 2 aprile alle 17.30 a Bentivoglio, vedrà come protagonista la linguista Vera Gheno, che interverrà su uno dei temi che più fanno discutere oggi: “Oltre l’inclusività, il linguaggio ampio”.
Prima, però, ci saranno due appuntamenti. Uno venerdì sera, alle 21.00 nella Sala Polivalente di San Giorgio di Piano, quando Zimmerfrei e Pierdomenico Memeo presenteranno la proiezione del documentario “Almost nothing. Cern: la scoperta del futuro”. Il secondo, nello stesso posto ma previsto per sabato 1 aprile alle 21.00, vedrà invece protagonista il divulgatore scientifico Adrian Fartade, impegnato nello spettacolo dal titolo che è tutto un programma: “Dove nascondere un cadavere nel sistema solare”.
La conclusione del Festival della Divulgazione con la celebre linguista
Nella sala dello Zodiaco del Palazzo Rosso di Bentivoglio, domenica prossima si concluderà la seconda edizione del Festival della Divulgazione. Il gran finale è affidato a Vera Gheno, che parlerà di linguaggio ampio, uno dei temi che polarizza moltissimo il dibattito pubblico, in particolare sui social. Gli asterischi e le schwa sono tra le cose che più di tutte fanno impazzire alcune persone, ma ridurre tutta la discussione a due grafemi significa banalizzare e distorcere il tema.
«Le questioni linguistiche polarizzano – spiega ai nostri microfoni Gheno – perché quando si parla di lingua, non si tocca solo la lingua delle persone, ma anche la loro identità». Secondo Gheno, infatti, molte persone sarebbero restie a cambiamenti o esperimenti, come asterischi e schwa, nel linguaggio comune perché «in maniera più o meno consapevole temono che, aumentando l’accesso ai diritti da parte delle minoranze tradizionalmente marginalizzate, si perdano dei privilegi».
Eppure, come sottolinea il linguista Federico Faloppa i diritti umani non sono come una coperta corta, in cui, se tiri da una parte, dall’altra ci si scopre.
La constatazione della linguista attorno alle resistenze ai cambiamenti riguarda anche un fattore anagrafico e generazionale: le persone più giovani hanno già più contatti con la fluidità e mostrano meno problemi e resistenze anche alle forme sperimentali della lingua.
Gheno, inoltre, sottolinea l’importanza di parlare di linguaggio ampio e non di linguaggio inclusivo. Nel secondo caso, come ha notato lo studioso della diversità Fabrizio Acanfora, si presuppone che ci sia qualcuno che include e qualcun altro che viene incluso e questo «non rimuove l’idea che ci siano i normali e i diversi, con i diversi in una posizione di sudditanza», rimarca Gheno.
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