Dal 29 novembre all’1 dicembre il regista ed attore Emanuele Montagna porta in scena “Intervista a Padre Marella”. “È uno spettacolo che parla di attualità”.

A quarantaquattro anni dalla morte, torna a Bologna Padre Marella. Lo fa “reincarnato” nell’attore e regista Emanuele Montagna, che, trasformato da un ineguagliabile trucco cinematografico (opera di Riccarda Cavicchi), ridà vita e fiato al padre degli orfani e dei poveri.
Sulla scena di “Intervista a Padre Marella“, Atto Unico scritto, diretto e interpretato dallo stesso Montagna, il giornalista Andrea Maioli intervista un redivivo Padre Marella, che non avrà peli sulla lingua e intreccerà passato e presente per parlare di vecchia e nuova povertà, pedagogia e politica.

E’ così che uno spettacolo che in apparenza potrebbe sembrare una mera “agiografia” in vista dell’attesa beatificazione del religioso diventa occasione di discussione di argomenti quanto mai attuali come l’aiuto sociale in un periodo di tensione per l’immigrazione clandestina e di crisi economica e politica.
Toni seri, ma, talvolta, anche scanzonati e spiritosi per un allestimento dove la tipica spiritosità petroniana fa da contraltare a un’instancabile occhio analitico.

Il legame con Padre Marella di Montagna, fondatore e direttore artistico de Il Gruppo Teatro Colli, ha una storia lunga. Già dieci anni fa cura la regia dello spettacolo biografico “Padre Marella” e anche allora interpreta il protagonista in una sorta di sacra rappresentazione medievale scritta da Maurizio Clementi.
Nel 2007 allestisce per la prima volta “Intervista a Padre Marella”, che, rispolverato e riattualizzato, sarà in scena a Bologna al Teatro Dehon da venerdì 29 novembre a domenica 1 dicembre.

Irene Usardi