Si parla di reumatismi quando ci sono infiammazioni e patologie a legamenti, tendini, articolazioni, ossa, o muscoli. Tali fastidi sono curati dalla reumatologia, che si occupa di una vasta gamma di manifestazioni infiammatorie, le quali (se diagnosticate e trattate in tempo), possono evitare di cronicizzarsi.
Il grosso problema che presentano le malattie reumatiche è la variabilità dei loro sintomi, che tendono a confondere l’osservatore. Si capisce quindi quanto sia importante il ruolo del reumatologo, che deve essere capace di interpretare correttamente una combinazione di esami diagnostici, che vanno dagli esami del sangue, alle radiografie, alle Tac e RM, ad altri esami più sofisticati. Occorre tenere sotto controllo l’infiammazione, alleviare il dolore e preservare le funzioni articolari. La diagnosi precoce è molto importante perché molte malattie reumatiche possono causare grossi danni, a volte irreversibili.
Le malattie reumatiche più comuni
Le malattie trattate più frequentemente sono: i reumatismi articolari e l’artrite reumatoide, le connettiviti (che sono un insieme di varie patologie), le artriti causate da infezioni, ad esempio la malattia di Lyme. E poi ancora le malattie alle ossa, (come l’osteoporosi), le artropatie causate da alterazioni del metabolismo, (ad esempio la gotta), e varie altre, perché il panorama dei sintomi è estremamente variegato e parallelamente lo è anche quello delle patologie.
Gli esami necessari per individuare diagnosi e trattamento sono spesso parecchi e coinvolgono più specialisti, associati in una sorta di “alleanza terapeutica” mirata alla salute del paziente. In primis ci sono cardiologi e fisioterapisti, ma anche la parte nutrizionale riveste una certa importanza.
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Sergio Fanti
