Quasi quattromila nuclei famigliari in possesso dei requisiti per ottenere un contributo per l’affitto sono rimasti esclusi dal beneficio per insufficienza di fondi. Lo denuncia Adl Cobas dopo che il Comune di Bologna ieri pomeriggio ha diffuso i dati e affermato di essere in attesa di nuovi fondi statali. «Riteniamo questo semplicemente inaccettabile – commenta il sindacato – Non è pensabile che nella città che aspira ad essere “la meno diseguale d’Europa” migliaia di cittadini/e a basso reddito vengano lasciati indietro, e debbano scegliere se pagare l’affitto o fare la spesa».

Affitti Bologna, il contributo lascia scoperte 4mila famiglie

Ammontano a 5,5 milioni di euro i fondi che, nella primavera scorsa, il Comune di Bologna aveva stanziato per il contributo all’affitto. Risorse preziose anche a fronte delle difficoltà crescenti create dai lockdown e dalla perdita di posti di lavoro in seguito alla pandemia.
Secondo i dati di Palazzo D’Accursio sono state 9.764 le domande presentate per aver accesso ai benefici, di cui ben 8097 quelle valide.
Tra queste, però, sono 4243, poco più della metà, quelle che hanno avuto accesso al contributo, mentre 3854 nuclei famigliari sono rimasti esclusi pur avendo i requisiti.

«Se è vero che il diritto alla casa è un “un diritto e un bene primario” messo tanto più a rischio dalle conseguenze economiche della pandemia – osserva Adl Cobas non è pensabile che venga poi vincolato a limitazioni di bilancio». Di qui la richiesta al Comune di essere coerente con le proprie promesse e garantire a tutti coloro che ne hanno diritto l’erogazione del contributo in tempi rapidi.
Il sindacato, però, mette anche in discussione questa forma di sostegni. In particolare i «contributi emergenziali servono solo a toppare qualche buco».

Per contro, viene chiesto che la prossima Amministrazione comunale istituisca un tavolo di monitoraggio sulla questione abitativa e utilizzi le risorse del Recovery Fund per misure concrete e di lunga durata.
Adl indica anche alcuni obiettivi concreti che potrebbero essere attuati: dal risanamento e ampliamento del patrimonio di edilizia pubblica alla revisione dei requisiti di accesso agli alloggi Erp, dall’istituzione di un tetto massimo sul rialzo ai prezzi degli affitti (come già sperimentato a Berlino) alla mediazione tra proprietari e inquilini in difficoltà, fino al supporto per stranieri che, a causa del razzismo, si vedono rifiutate le proposte di affitto nonostante i requisti.

ASCOLTA L’INTERVISTA A TIZIANO DI ADL COBAS: