Era lo scorso luglio quando la Regione Emilia Romagna si esprimeva sulla mozione popolare che chiedeva una riduzione drastica dei voli su Bologna negli orari di maggior disturbo, in particolar modo di notte. La petizione, firmata da circa mille bolognesi, ha avuto esito positivo, e infatti nella seconda metà del 2023, il numero dei sorvoli notturni è calato.
Per quanto riguarda i voli diurni, i numeri (e i disagi per la cittadinanza) sono rimasti stabili; tuttavia, secondo il consigliere regionale del Pd Giuseppe Paruolo «esistono le possibilità per ridurre in modo significativo queste scomodità per la cittadinanza». Ci sono infatti dati che mostrano come si potrebbero modificare i movimenti e i sorvoli sulle città, al fine di migliorare la qualità della vita, riducendo l’inquinamento acustico conseguente.
Paruolo: «Esiste la possibilità di una riduzione dei sorvoli diurni di aerei di due terzi»
«Quando abbiamo avuto la possibilità di vedere lo studio di ENAV, commissionatole dall’Aeroporto Marconi di Bologna, mi ha colpito in particolare un dato: la possibilità di utilizzare la pista del Marconi usando lo stesso “lato” sia per atterrare che per decollare. Ciò comporterebbe la limitazione ad un totale di 14 movimenti aerei, fra arrivi e partenze, ogni ora. Questa ci è parsa subito una grande opportunità, poiché vorrebbe dire che, negli orari in cui ci sono meno di 14 movimenti all’ora si potrebbe evitare di sorvolare la città con aerei a bassa quota».
Dopo un lavoro di qualche mese, Paruolo, è riuscito ad ottenere i dati relativi: fra gennaio e ottobre ci sono stati circa 25.000 sorvoli su Bologna in orario diurno, di cui 17.000 sono avvenuti in orari con meno di 14 movimenti complessivi. Sorvoli che, per usare le parole del consigliere regionale, sarebbero stati evitabili: «Ragionando in termini di medie si avrebbe la possibilità di passare da 803 sorvoli al giorno a 28. Chiediamo quindi ai soggetti preposti di adoperarsi al fine di attuare questi cambiamenti- continua Paruolo- per operare in questa modalità in tutti gli orari in cui questo è possibile». Una problema di distribuzione del traffico, «che non andrebbe a limitare il traffico aereo né a minare l’operatività dell’aeroporto. Ciò farebbe sì che i sorvoli sulla città avvengano solo in situazioni in cui è impossibile fare altrimenti (per esempio le condizioni meteo, ndr); una parte del disagio resterebbe ma eliminarne due terzi sarebbe sicuramente un passo avanti», conclude Paruolo.
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