“Fumetti a sinistra, un mondo dentro al balloon”, in onda domenica 17 ottobre, ore 16, a cura di Morena Moretti e Alfredo Pasquali, vuole ricordare due artisti recentemente scomparsi: Giulia Mafai e Amedeo Gigli , la prima dal tratto favolistico ed il secondo dal segno perfetto per rappresentazioni tecnico scientifiche.
(da wikipedia) Giuia Mafai: Sorella di Maria Mafai e Simona Mafai, nonché terza e ultima figlia della coppia di Mario Mafai e Antonietta Raphaël, intraprese la carriera di costumista e scenografa a partire dal 1950, firmando alcuni tra i più noti film italiani. Lavorò con vari registi e attori del periodo tra cui Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Sophia Loren, Marcello Mastroianni, Elliott Gould, Harvey Keitel, Keith Carradine. Fu ideatrice e curatrice del Laboratorio del Carnevale di Venezia dal 1978 al 1985. Collaborò con il Pioniere tra il 1950 e 1951 pubblicando testi, illustrazioni e fumetti tra cui “Sambo“ (1951), “Conoscete gli animali ?“ (1951) e “Il re detto orecchie d’asino“ (1951)
Dal blog di Amedeo Gigli: “…Le illustrazioni al tratto le ho realizzate negli anni ’50/’60 per il Pioniere dell’Unità su testi di Dino Platone. Le illustrazioni a colori le ho realizzate per Il Corriere dei Piccoli quando mi sono trasferito a Milano verso la metà degli anni ’60. L’agente editoriale a Milano era l’EUROSTUDIO di Piero Dami. L’esperienza fatta con Dino Platone e la passione per la divulgazione scientifica mi permisero di cavarmela abbastanza bene anche con i testi... Sempre tramite EUROSTUDIO di Piero Dami ho iniziato una collaborazione quasi triennale con “Tell Me Why” un settimanale per ragazzi pubblicato a Londra. Da questa serie venne successivamente pubblicata una collana in italiano in tre volumi dalla Piero Dami Editore e un grosso volume annuario dalla IPC Magazines Ltd di Londra del quale viene mostrata la copertina. A essere corretti devo dire che il mio nome non appare in copertina dove l’ho applicato con il Letraset ma nel frontespizio: “The Wonderful Story of MAN” by Amedeo Gigli”. E non appare nemmeno nelle copertine della collana italiana in tre volumi della Piero Dami Editore. Appare sempre nel frontespizio ma, a differenza dell’edizione inglese nella quale è stato dignitosamente composto nel titolo, nella edizione italiana appare defilato come cosa estranea al contesto. Non so se per negligenza dei redattori o per volontà dell’editore. Per non parlare dei diritti d’autore mai visti, sia per l’edizione italiana in tre volumi sia per l’annuario inglese. Sta di fatto che qualcosa non funzionava come avrebbe dovuto e per questo motivo interruppi le collaborazioni con la Piero Dami Editore per dedicarmi esclusivamente alla mia prevalente attività d’illustratore presso la Editoriale Domus (Quattroruote, Quattroruote Junior, Volare)...”
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