La ricerca di un’occupazione richiede molta pazienza e una buona dose di tenacia: a volte per ottenere una risposta o un invito per un colloquio servono diverse settimane, se non mesi, e purtroppo non sono poche le persone che si scoraggiano davanti a una casella mail vuota. Ecco quindi alcuni suggerimenti preziosi per aumentare le possibilità di essere contattati per un colloquio e, soprattutto, per riuscire a ottenere la posizione che si desidera.
Determinazione e costanza
Chi è alla ricerca di un lavoro deve considerare che per ogni singola posizione aperta dovrà vedersela con una moltitudine di candidati, soprattutto se si tratta di una professione per la quale non vengono specificati particolari requisiti; il discorso naturalmente è diverso se ci si candida per un lavoro altamente specializzato, per il quale il cerchio si restringerà, per forza di cose. In ogni caso, può fare la differenza avere sempre un approccio positivo, restando determinati e soprattutto dedicando quotidianamente un po’ del proprio tempo libero all’invio di curriculum, per massimizzare le probabilità di essere ricontattati. E se non c’è proprio niente che fa al caso proprio? La soluzione in questo caso è provare a inviare delle autocandidature alle aziende che si occupano del settore che interessa: tentar non nuoce!
Il dettaglio in più: la lettera di presentazione
Sebbene in Italia non sia sempre richiesta, come accade invece in altri Paesi del mondo, la lettera di presentazione può davvero fare la differenza quando si cerca lavoro. Per non rendere vano questo sforzo in più, però, bisogna scrivere una lettera di presentazione valida ed efficace, e soprattutto non limitarsi al copia e incolla. La parola d’ordine è personalizzazione, anche perché in sede di colloquio il recruiter si accorgerà facilmente di ciò che c’è “dietro” la presentazione fatta per iscritto; il consiglio è quindi di essere onesti e provare a scriverla sempre di proprio pugno. Attenzione poi anche al lato estetico: oltre al testo in sé per sé bisogna curarne anche l’aspetto; può essere utile ad esempio usare uno dei modelli di lettere di presentazione presenti su Cvapp.it, scegliendo quello che fa più al caso proprio e non dimenticando mai di personalizzarlo.
Colloquio di lavoro: cosa fare e cosa evitare
Se dopo tanti sforzi arriva finalmente un invito per sostenere un colloquio di lavoro, non bisogna assolutamente andare nel panico. Avere un po’ di timore è normale e succede anche ai più esperti, ma è bene tenere a mente che, se si è stati ricontattati da un’azienda, vuol dire che il proprio profilo professionale è stato ritenuto interessante. Per arrivare al colloquio più rilassati si può provare a simulare la conversazione con il recruiter con qualche amico o conoscente, cercando di articolare delle risposte valide alle domande più comuni e ripetendole ad alta voce diverse volte, se necessario. Occhio anche alla comunicazione non verbale: una postura “chiusa” e una voce tremante e incerta non ispirano affatto fiducia a chi sta dall’altra parte della scrivania; allo stesso modo, un atteggiamento troppo spavaldo potrebbe infastidire il recruiter, diventando controproducente. Infine, può essere una buona mossa prepararsi qualche domanda riguardante l’azienda, per comunicare un vero interesse e capire se quello potrebbe essere davvero il posto di lavoro che si desidera da tanto.