Quattordici gli arresti, almeno cinquanta le perquisizioni e trentuno gli indagati  in tutta Italia nell’ambito dell’operazione “Aquila Nera” dei carabinieri del Ros. Sgominata un’organizzazione neofascista che voleva uccidere politici e magistrati.

L’indagine era partita nel 2013 e seguiva il gruppo“Avanguardia Ordonovista”, un’organizzazione neofascista che si rifaceva al movimento Ordine Nuovo e che aveva stretto legami con molti altri movimenti di estrema destra sparsi per tutta la penisola.
L’organizzazione era guidata  da Stefano Manni (ex carabiniere di 48 anni residente a Pescara) e da Rutilio Sermonti (93 anni,ex di Ordine Nuovo e riconosciuto come uno dei maggiori intellettuali di destra in Italia) ,il ”leader ideologico” del movimento, autore  di una  carta costituzionale alternativa, di matrice fascista, chiamata “Statuto della Repubblica dell’Italia Unita”, sequestrata dai carabinieri nella sua abitazione.

Lo sviluppo del piano di “Avanguardia Ordonovista” seguiva due strade parallele: da un lato c’era un’operazione sistematica  di allargamento dei consensi e di avvicinamento alle posizioni di potere, in vista della  presentazione del loro nuovo partito a regolari elezioni popolari; dall’altro c’era invece la pianificazione clandestina  di attentati  terroristici, da compiersi su tutto il territorio nazionale, colpendo esclusivamente magistrati, politici,ministri , le istituzioni statali  e le banche “con i dipendenti dentro”, all’unico fine di creare panico e di destabilizzare l’ordine pubblico.

Luca Infantino, uno degli uomini arrestati questa mattina, in un’intercettazione ha chiarificato la strategia degli attacchi terroristici, che doveva essere simultanea e precisa nel colpire più di una tra le città metropolitane italiane (tra le quali cita Milano, Roma, Bologna e Firenze) , così da incutere timore nella popolazione che, impaurita, avrebbe rivolto il suo interesse politico e la sua fiducia all’organizzazione Avanguardia Ordonovista.

Le accuse principali sono ora di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico finalizzata all’incitamento, alla discriminazione e alla violenza per motivi etnici,razziali, nazionali o religiosi, oltre all’illegale utilizzo del web come “strumento di propaganda eversiva , incitamento all’odio razziale e proselitismo”.
Le intercettazione telefoniche hanno inoltre rivelato un traffico illegale di armi, che si stava svolgendo su più fronti, tra i quali il recupero di ordigni sotterrati dopo l’ultimo conflitto mondiale , la pianificazione di una rapina ad un collezionista e l’acquisto di kalashnikov provenienti dalla Slovenia.