Venerdì 11 aprile 2014 ricorre il ventennale esatto dell’apertura del Link nella sede storica di via Fioravanti, oggi demolita. Venerdì e sabato saranno quindi i giorni dedicati alla celebrazione dell’anniversario e l’occasione per riflettere sulla produzione culturale della città in questi due decenni.

Oggi sono esattamente 20 anni da che il Link Project trasformò in un centro culturale gli ex-depositi delle Farmacie comunali di via Fioravanti 14, dove rimase fino al 2004, quando si trasferì nell’attuale sede di via Fantoni 21. Nel 2001 Link Project è stato sostituito dalle nuova associazione Link Associated, che ha unificato tante piccole realtà cooperative e imprenditoriali. Cambiamenti strutturali quindi, ma anche una profonda coerenza di fondo che lega saldamente i progetti futuri a quel “lontano” 1994.

Frutto di quella “voglia di metropoli” che animava la Bologna degli anni ’80, il Link si propose da subito come un centro media-culturale indipendente di respiro internazionale, uno spazio dove è stato possibile allestire innumerevoli concerti, dj act, performance teatrali, proiezioni e installazioni audiovisive, di letteratura e di poesia. “Il vero miracolo di questa situazione – afferma Edoardo Mazzili, segretario di Link Associated – sta nel fatto che quotidianamente uno potesse trovare sempre uno spazio laboratoriale a 360°”.

Per rendere omaggio all’impegno di questi 20 anni, Link ha organizzato, tra venerdì 11 e sabato 12, una serie di iniziative. Dopo la tavola rotonda di oggi per la presentazione del nuovo logo e un brindisi ben augurale sulla piazza Liber Paradisus, dove sorse la prima storica sede, sabato sera sarà il momento della vera festa. Dalle 22.30, nell’attuale sede di via Fantoni 21, partirà l’XXLink Party, con esibizioni in live act, concerti e dj set degli artisti appartenuti alla storica label del Link Project.

Ma un anniversario è sempre anche un momento per guardare al futuro: alla conferenza di oggi sono stati quindi presentati i progetti di XXLink. La mission fondamentale riguarda il recupero di anni di produzione analogica, per riportare in luce nell’era del digitale un patrimonio culturale di Bologna che altrimenti rischierebbe di scomparire.

L’impegno dell’associazione si rivolgerà poi a recuperare quelle attività laboratoriali, la nuova label, i corsi di video mapping, per fonici ecc., che da subito rappresentarono il valore aggiunto dell’esperienza Link; come conclude Edoardo Mazzili: “Stiamo cercando di riprenderci un po’ tutta una serie di cose che c’han fatto diventare quello che eravamo prima per poterle riproporre”.

Pietro Gallina