Vittoria Giunti, partigiana e prima sindaca siciliana, matematica e membro della costituente, ha attraversato tutti i momenti fondamentali della storia della nostra Repubblica senza smettere di testimoniare con concretezza i propri ideali di umanità.

Nata nel 1917 a Firenze, Vittoria Giunti partecipa come combattente alla Resistenza, militando con Amendola, Ingrao e Di Benedetto tra Milano e Roma. Proprio in questo periodo nasce l’amore per il futuro sindaco, parlamentare e senatore Di Benedetto, che nel ’56 seguirà in Sicilia e sposerà.

Sull’isola la “continentale” Vittoria, già assistente di matematica all’università di Firenze, viene a contatto con una società ancora tardo feudale, dove soprattutto le donne vivevano una condizione di completa sottomissione. “Decide di restare in Sicilia e combatte la sua seconda resistenza” spiega Gaetano Alessi, giornalista e autore del libro ‘L’eredità di Vittoria Giunti’, edizioni AdEst. Il rapporto con le donne del luogo è subito ricco e profondo: “Vittoria non parlava mai di quote, – continua Alessi – parlava di persone, che sono più o meno dignitose indipendentemente dal fatto che siano uomo o donna”.

Gli anni dal ’51 al ’56 sono in Sicilia gli anni delle lotte contadine: 400mila contadini si riprendono le terre dei mafiosi lasciando sul terreno 2000 combattenti. Nel paese di Santa Elisabetta, Agrigento, di cui poi diventerà sindaca, a lottare saranno proprio le donne guidate da lei, disorientando i mafiosi che non riusciranno ad aprire il fuoco sulle proprie mogli.
Negli anni del suo mandato da sindaca continua l’impegno per quella che ha scelto come la sua terra, portando acqua e fognature in ogni casa, e un preciso piano di opere pubbliche.

Ritiratasi finalmente dalla vita pubblica, comincerà la sua “terza resistenza” nel momento della tempesta cuffariana di mafia e politica, aprendo, insieme a un gruppo di ragazzi tra cui lo stesso Gaetano Alessi, il giornale AdEst. Muore a 89 anni il 2 giugno 2006, festa della Repubblica.

Oggi la storia densa di esperienze e di ideali che è stata la vita di questa donna è diventata uno spettacolo teatrale dal titolo “L’eredità di Vittoria Giunti“. Messo in scena dall’associazione teatrale Rimacheride e presentato il 5 dicembre al teatro Settecento di villa Mazzacurati, la piéce proseguirà attraverso varie città italiane in collaborazione con l’associazione Libera.