Dopo l’occupazione della palazzina di viale Aldini da parte del collettivo Làbas, il proprietario della palazzina Gianluca Muratori propone al centro sociale una soluzione inedita: la restituzione dell’immobile occupato in cambio di due appartamenti a Ozzano. Làbas si dice pronto a trattare e chiede un incontro con la proprietà.

Viale Aldini: Gianluca Muratori apre al dialogo con Labas

Pagina inedita nel lungo capitolo delle occupazioni abitative in città. Gianluca Muratori, numero uno di Unifica Holding Spa e proprietario della palazzina di viale Aldini 116 occupata venerdì scorso dal collettivo Làbas, propone agli attivisti un vero e proprio scambio. Muratori, a mezzo stampa, si dice pronto a discutere con il centro sociale una soluzione che preveda la liberazione del villino occupato in cambio di due appartamenti a Ozzano, che verrebbero ceduti in comodato gratuito per un certo periodo di tempo.

Il collettivo, verso il quale Muratori ha comunque sporto denuncia, non chiude le porte al dialogo: “Noi siamo disponibili a discutere questa proposta, e chiediamo un incontro nel più breve tempo possibile a Muratori – spiega Alessandro di Làbas – Dobbiamo ancora confrontarci tra noi e gli occupanti per valutare insieme. Per ora ci interessa la disponibilità a parlare, dopodiché come in ogni trattativa si valuterà e si tenterà di arrivare a un accordo”.

Occorrerà dunque attendere un primo incontro tra le due parti per capire meglio che piega potrà prendere questa insolita trattativa. Ciò che conta, al momento, è la disponibilità di entrambi i soggetti a confrontarsi per trovare una soluzione a quello che è un problema strutturale di questi tempi, l’emergenza abitativa. Come afferma Alessandro, infatti, “ribadiamo quello che abbiamo scritto nel giorno dell’occupazione: Unifica è un colosso dell’edilizia, e come tale ha una responsabilità precisa all’interno dell’emergenza abitativa. Detto questo – conclude l’attivista – se c’è la volontà di fare una proposta che da un lato risolva concretamente il problema abitativo di alcune persone, e dall’altro sia un esempio di contrattazione sociale riguardo questa tematica, ben venga”.