Ieri mattina alle 8 la polizia ha sgomberato gli occupanti dello stabile in via Libia che solidarizzavano con i No Tav. In seguito allo sgombero si è formato un presidio solidale e una protesta sotto la Questura.

E’ arrivata fin sotto la Questura di Bologna la protesta degli occupanti sgomberati, ieri mattina, dall’ex sede della Polizia municipale di via Libia. Le operazioni di sgombero si sono concluse quando l’ultimo gruppo di occupanti, otto ragazze che si erano arrampicate sul punto piu’ alto della cima dell’edificio, sono state portate giu’ di peso dalla Polizia e poi condotte in Questura. A quel punto il presidio che si era formato in via Libia si e’ spostato in piazza Galilei, per manifestare in solidarietà alle fermate.

Nel frattempo, viene segnalato sul web un episodio di “sabotaggio” ai danni di una delle auto parcheggiate nei pressi della palazzina. Lunedi’, mentre l’auto viaggiava con quattro persone a bordo, è “improvvisamente esploso il manicotto del radiatore”. Per il meccanico che è intervenuto sull’auto il tubo “sembrava essere stato tagliato”. Cosi’,  “non ci sembra azzardato ipotizzare che questo sia stato un deliberato sabotaggio- continua il post- da parte di chi non tollera questa nuova situazione di lotta in città”.

Sempre sul web, nel frattempo, “anarchici e solidali” annunciano un corteo per il 25 aprile: nel mirino della manifestazione c’e’ l’inchiesta della Procura di Bologna sul Circolo Fuoriluogo: “Cogliamo l’occasione per tornare in strada rompendo l’assordante silenzio in cui ci vorrebbero rinchiudere”.

Fonte: zic.it

Qui sotto, la testimonianza di Elena, una delle attiviste salite sul tetto dello stabile di via Libia