Al congresso del sindacato di polizia Sap, in corso a Rimini, la platea esplode in un’ovazione per i quattro agenti, condannati in via definitiva, che hanno ucciso Federico Aldrovandi. Lo sdegno di Patrizia Moretti. Antonini: “Si sta preparando una torsione autoritaria”.

Sindacato di Polizia protagonista in un altro giorno di vergogna

“Molto più grave della pagliacciata del Coisp”. È in questo modo che Checchino Antonini, giornalista di Globalist e da sempre cronista del “caso-Aldrovandi” commenta quanto accaduto ieri a Rimini, durante il congresso del sindacato di polizia Sap.
Gli agenti presenti sono esplosi in una vera e propria ovazione a sostegno dei 4 agenti condannati in via definitiva per l’omicidio di Federico Aldrovandi.

La notizia ha sollevato un polverone di polemiche. La mamma di Federico, Patrizia Moretti reputa quanto accaduto un gesto “terribile” e, dopo tutto ciò che ha saputo, afferma di avere il voltastomaco. Moretti è stata raggiunta telefonicamente dal premier Matteo Renzi che ha parlato di una “vicenda indegna”. A chiamare la mamma di Aldro è stato anche il capo della polizia Alessandro Pansa, che ha manifesato la volontà di incontrare la famiglia. A prendere le distanze persino il ministro degli Interni Angelino Alfano, che sottolinea la gravità del gesto e rifiuta di incontrare i vertici del sindacato.

“Il Sap è il più grande sindacato di polizia, dopo aver scalzato il Siulp – spiega Checchino Antonini – Quello che è accaduto ieri testimonia che la maggior parte dei componenti della polizia italiana trova impossibile essere giudicata per il loro contegno. Sono convinti che stanno svolgendo il lavoro sporco per conto della società civile e la società civile non si deve permettere di obiettare”. Secondo Antonini, tutto questo viene difeso con la retorica di chi rischia la vita ogni giorno, ma per il giornalista “più si gonfia questa retorica, più ragazzi innocenti muoiono nei commissariati e nelle piazze”.

Secondo Antonini questa vicenda deve essere letta in relazione ai fatti del 12 aprile e alle immagini che testimoniavano la violenza di un poliziotto, definito poi “cretino” dallo stesso capo della polizia.
Il ministro Alfano, che allora difese a spada tratta la polizia, utilizzando anche la retorica delle poche “mele marce”, secondo Antonini questa volta ha preso le distanze dal gesto del Sap perché “ha capito che non sarà un proprio bacino elettorale, ma che i voti si convoglieranno su Forza Italia, visto il lungo applauso riservato, sempre ieri, al Cavaliere.

Quel che più spaventa, però, è quello che potrebbe accadere in futuro. “Nel suo intervento al congresso del Sap – osserva Antonini – il capo della polizia ha fatto sapere che ci saranno nuove regole di ingaggio per gli agenti e non possiamo che aspettarci che una nuova torsione autoritaria, nonostante in Italia già sia in vigore il codice Rocco, ereditato dal fascismo”.
A questo punto, secondo Antonini, occorra che i cittadini gridino l’esigenza di una formazione diversa delle forze dell’ordine, cercando chi, tra loro, sia disponibile a mettersi in gioco e cambiare quest’impostazione.