Domenica in Veneto e in Lombardia si svolgeranno i referendum consultivi per richiedere maggiore autonomia. La prima cosa da sapere è che, a livello legale, sono completamente inutili. La seconda è che il risultato è scontato, e sarà un esito positivo. La cosa realmente importante sarà l’affluenza alle urne, che determinerà gli effetti politici del voto. L’intervista a Lorenzo Pregliasco di YouTrend.

Autonomia: il referendum consultivo dall’esito scontato

Questa domenica i cittadini del Veneto e della Lombardia saranno chiamati ad esprimere la propria preferenza in due referendum consultivi volti a chiedere maggiore autonomia per le due regioni. Entrambi i referendum sono formalmente inutili, ovvero non influiscono sull’effettiva possibilità di richiedere maggiore indipendenza di cui comunque ogni regione dispone sulla base della Costituzione. Per fare un esempio, l’Emilia Romagna ha già avviato un procedimento che, se approvato in parlamento, le permetterà di disporre di maggiore autonomia, e lo ha fatto senza indire alcun referendum.

Il voto di questa domenica però potrebbe avere un importante peso politico, essendo entrambe le regioni governate dalla Lega e non dal PD come l’Emilia Romagna, offrendo a Roberto Maroni e Luca Zaia maggiore potere contrattuale di fronte al governo centrale.
Ad essere importante sarà l’affluenza alle urne, che a differenza del risultato, non è affatto scontata. Se l’esito positivo è quasi una certezza, infatti, l’affluenza potrebbe invalidare formalemente il risultato in Veneto (dove è previsto il quorum al 50% per regolamento regionale) e compromettere politicamente quello lombardo.

Ascolta l’intervista a Lorenzo Pregliasco di YouTrend: