Renato Cuocolo  e Roberta Bosetti  offrono a ogni spettatore un’esperienza privata, speciale, suddivisa tra un prologo in una stanza singola e una narrazione di due aspetti del femminile in una stanza doppia di un albergo.

Spettacolo Teatrale a Bologna: la nostra recensione

L’idea dello spettacolo teatrale nasce a Perth, in Australia, quando Renato ha tenuto un corso all’Università di quella città per cinque settimane.

La moglie Roberta, non riusciva a dare un senso alle proprie giornate in una città grande, ma desolata, con larghi viali, case piuttosto diradate l’una dall’altra e soprattutto con centinaia di chilometri di deserto alle spalle e davanti l’oceano.

Ecco allora che Roberta ha proposto a Renato di assumere un investigatore privato che la seguisse senza dare all’uomo spiegazioni sulle motivazioni, lasciandolo ignaro anche del fatto che Roberta sapesse di essere seguita.

Roberta, spiata dall’investigatore munito di videocamera, aveva l’occasione di diventare regista e attrice su di un set offerto dalla vita quotidiana; era libera di decidere in che atteggiamenti e situazioni farsi riprendere durante la giornata per diventare soggetto della visione privata, ritardata, da parte del marito.

Renato vide nei filmati qualcosa che non s’attendeva: la moglie con parrucca bionda e tuta nera di latex in un circolo sadomaso. Qui il gioco tra i coniugi si complica dando loro occasione di ideare uno spettacolo che raccontasse l’esperienza del farsi spiare consapevolmente.

Dopo aver passato circa 10 minuti con Renato nella sua piccola stanza al primo piano dell’albergo, vengo invitata a salire al 4° piano, in un’altra stanza dove mi accoglierà Roberta per vivere la seconda parte di questa particolare rappresentazione, a metà tra una reale conversazione con gli attori/registi e un spettacolo di narrazione, se pure di fronte ad una sola spettatrice.

Roberta, elegante e sobria, in un abito albicocca, inizia a narrare una storia, poi mi interpella, apre sul serio una conversazione con me, mi fa parlare.

Tre telefonate scandiscono le parti della performance: la prima è il segnale per farmi salire nella stanza di Roberta; la seconda interrompe la conversazione con la delicata signora in albicocca che mi invita ad entrare in un armadio fornito di specchio sul lato esterno che è un vetro dall’interno, come quello dei commissariati, usati per spiare, non visti, i sospettati.

Dentro l’armadio mi si offre una nuova prospettiva sulla stanza e la situazione. Ora Roberta è in abito di latex, tacchi a spillo, parrucca bionda. Entra una donna, viene invitata a sdraiarsi sul letto accanto alla versione sadomaso della dolce Roberta, le due donne, maliziosamente, conversano a proposito di fantasie e della difficoltà del comunicare tra individui.

La terza telefonata muta ancora la situazione: l’ultima arrivata viene fatta entrare nell’altra anta dell’armadio, Roberta invita allora me ad uscire dalla stanza silenziosamente per non essere vista e sentita, come un amante frettolosamente nascosta al ritorno del o della partner.

Questa performance mi ha enormemente divertita e la cosa  più intrigante è che ogni conversazione intercorsa tra i due protagonisti e lo spettatore o la spettatrice di turno è sicuramente andata in direzioni diverse, avrà preso infinite pieghe offerte dalla suggestione dei temi proposti: la visione segreta, il sadomaso, le fantasie di bambina e le fantasie di adulta, i ricordi felici, le relazioni tra sconosciuti.

A seconda che l’incontro con Roberta sia avvenuto nella fase albicocca o nella fase latex la conversazione avrà avuto toni e dinamiche differenti. Qualora lo spettatore abbia avuto il sentore di essere a propria volta spiato, avrà cambiato il proprio atteggiamento sentendosi forse più impacciato, o forse, paradossalmente, più libero di interpretare una parte, diventando a propria volta attore.

Dopo questo primo assaggio delle performance della coppia Cuocolo e Bosetti, invito caldamente i lettori a prenotare eventuali biglietti ancora disponibili per le prossime performance “Roberta va sulla luna” di venerdì 20 all’Arena del Sole e “Roberta fa una passeggiata” prevista sabato 21 e domenica 22 in Piazza Maggiore.

Per maggiori informazioni su questi appuntamenti e su tutti gli spettacoli del Festival si può consultare il sito di Vie Festival 2017