Cosa significa scioperare per un’artista se l’astensione dal lavoro espressivo è socialmente incoraggiata? E come si connota un’opera femminista? Domani sera alla Libreria delle donne di Bologna le artiste Chiara Pergola e Ivana Spinelli invitano tutte e tutti a cercare delle risposte insieme, e a organizzare la raccolta delle opere benefit per Non Una Di Meno.

In vista dell’8 marzo, le artiste Chiara Pergola e Ivana Spinelli si sono domandate cosa significhi per un’artista scioperare, dal momento che quello che fanno non è considerato come lavoro e che la loro astensione dalle attività espressive non solo non viene avvertita, ma in molti casi è più o meno direttamente incoraggiata. Per rispondere a questa domanda, e per inaugurare l’iniziativa di finanziamento con opere il cui ricavato andrà a sostegno di Non una Di Meno, Venerdì 1 marzo alle 18 alla Libreria delle donne di Bologna si terrà l’incontro/laboratorio Scioperate! Artist* per Nonunadimeno – call for (un)works.

“Saremo io e Ivana Spinelli a iniziare questa riflessione – spiega Chiara Pergola – su quello che significa per un’artista scioperare. Infatti il titolo lo abbiamo dato un po’ per questo giocando sull’ambiguità di scioperate sia come invito ovviamente di adesione allo sciopero globale femminista dell’8 marzo sia anche però come riferimento e come aggettivo che qualifica forse il nostro lavoro dal momento che da molti il lavoro artistico non è considerato come qualcosa di utile”.

La giornata di domani quindi sarà un momento di riflessione teorica ma anche pratica, sia perché le due artiste proporranno le proprie opere in vista dell’8 marzo, sia perché si ragionerà su come organizzare praticamente la call per invitare altre artiste e artisti a contribuire. La “call for (un)works” che verrà aperta dopo la giornata di domani infatti ha un obiettivo chiaro, che è quello di sostenere Non Una Di Meno nella costruzione dell’8 marzo e di tutte le sue attività, ma solleva altri interrogativi. “Questo è un momento di costruzione -spiega infatti Pergola – quindi l’invito è rivolto sia a chi può essere interessato, perché poi quello che noi produrremo durante questo incontro laboratorio in cui discuteremo ragioneremo e anche produrremo dei lavori che possono essere acquistati e l’intero ricavato andrà a sostegno del movimento Non Una Di Meno che sta organizzando lo sciopero. Questo per noi è un punto molto importante  e quindi abbiamo deciso anche di aprire questa proposta ad altri e ad altre che attraverso la pratica artistica riflettono criticamente sul tema della produzione artistica anche da un punto di vista di genere. Quindi l’idea è quella di raccogliere anche disegni di altri e di altre con l’intenzione di lasciarli anche stabilmente, anche dopo l’8 marzo, alla Libreria delle donne di Bologna che sarà un punto in cui chi è interessato ad acquistare opere di artiste che sostengono direttamente il movimento può trovare queste cose. Il momento dell’incontro lo vediamo come momento di costruzione, siamo abbastanza sotto allo sciopero quindi anche il valore di queste opere, banalmente a quanto venderle, quanto può essere contenuto del loro valore dentro a un discorso di prezzo. E anche che tipo di immagini, che senso ha proporre un’immagine o proporne un’altra”.

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