L’invito sui social network è rivolto a tutti gli insegnanti, al personale Ata, agli studenti e in generale a tutti coloro che vogliono difendere la scuola pubblica: un flash mob, con pentole e cucchiai, per venerdì 24 aprile, in concomitanza con la visita a Bologna della ministra Giannini.

La “Buona scuola” di Matteo Renzi, come è noto, ha messo d’accordo tutti. Nel contrastarla. Lo sciopero della scuola proclamato per il prossimo 5 maggio vede unito il fronte sindacale come non accadeva da anni, con Flc-Cgil, Cisl scuola e Uil scuola, Gilda-Unams e Snals-Confsal. Uno sciopero che per Renzi “fa ridere”. Ma se uno scontro tra il premier e i sindacati non è cosa nuova, qualche dubbio in più si dovrebbe instillare in Renzi nel prendere atto dello scontento trasversale nel mondo della scuola, dagli studenti, ai docenti, fino al personale tecnico-amministrativo. A riferire al Presidente del Consiglio potrebbe forse essere la ministra dell’istruzione Stefania Giannini, che venerdì sarà ospite alla festa dell’Unità a Bologna.

Per l’occasione è pronta una protesta autorganizzata: un flash mob, alle 18 in Piazza XX settembre, con pentole e cucchiai per “far sentire il nostro squillante dissenso alla ministra Giannini”. È questo l’invito che da Facebook viene rivolto a tutti quegli insegnanti, studenti, e personale Ata “che vogliono difendere la scuola pubblica”. “Abbiamo pensato di sfruttare l’occasione data dalla presenza della ministra per iniziare queste due intense settimane di mobilitazione – spiega Gianluca Gabrielli, insegnante e organizzatore dell’evento – Lo scontento rispetto al ddl che sta marciando velocemente sulla scuola è molto ampio”.

I motivi della protesta sono quelli su cui hanno a più riprese insistito le organizzazioni sindacali della scuola: “Il ddl avrebbe un impatto tremendo sulla scuola reale – afferma Gabrielli – da una parte scardinerebbe la situazione della titolarità dei docenti, dall’altra attribuirebbe molti più poteri ai dirigenti scolastici, senza contare che le assunzioni sono molte meno di quelle che sarebbero necessarie”. Riguardo le possibilità di trovare ascolto da parte della ministra dell’istruzione, Gabrielli non si fa troppe illusioni: “io credo che alla Giannini non interessi quello che pensa realmente la scuola. Tutta la raccolta di informazioni che hanno attivato quando hanno presentato la Buona Scuola non era intesa a sentire veramente quello che pensiamo, ma solo a creare una facciata massmediatica di finta democrazia. Quindi dobbiamo farlo pesare quello che pensiamo, farlo sentire acusticamente”. L’invito, per venerdì, è dunque quello rivolto “ad ogni persona di buona volontà di portare una pentola e un cucchiaio”.