Compie un anno Accoglienza Degna, il dormitorio sociale autogestito di Làbas, inaugurato il 6 dicembre 2015. Gli sviluppi di un progetto di solidarietà che sta facendo fronte in maniera efficace a una crisi abitativa che colpisce duramente migranti ma non solo. In un anno 250 richieste di un letto, ma è stato possibile rispondere di sì solo a 40 persone. Domani la festa di compleanno. GUARDA LE FOTO

È passato un anno dall’avvio del progetto Accoglienza Degna, il dormitorio sociale di Làbas che ha offerto alla solidarietà abitativa gli spazi dell’ex Caserma Masini di via Orfeo 46.
Il progetto nasce dall’idea di un gruppo di attivisti, già partecipi di iniziative legate all’accoglienza e al diritto all’abitare, di realizzare un dormitorio sociale in cui l’autogestione venisse tanto dall’impegno dei volontari (circa 200 complessivi) quanto da quello delle persone accolte. Il dormitorio sociale è aperto dalle 18 alle 10 del mattino dal lunedì al sabato e la domenica tutto il giorno.

L’iniziativa parte dalla base di una serie di riflessioni sulla necessità di non affrontare il disagio abitativo con un miope approccio emergenziale, ma di favorire interventi a lungo termine che riconoscano la natura strutturale delle problematiche legate a immigrazione e povertà. Il principio di fondo applicato dall’iniziativa è quella di non discriminare tra le categorie della marginalizzazione sociale e di realizzare l’integrazione tramite la coesione di un tessuto sociale che promuova la solidarietà tra gli accolti e la cittadinanza di quartiere. Italiani, stranieri, migranti, richiedenti asilo, famiglie senza reti di appoggio, minori non accompagnati, soggetti “invisibilizzati”dalla Bossi-Fini costituiscono la rete di accolti nel dormitorio sociale.

L’azione promossa da Làbas – ci spiegano alcuni degli attivisti impegnati in Accoglienza Degna – cerca di seguire un percorso alternativo rispetto all’ostilità di un contesto politico che, sia su base nazionale che locale, ha saputo rispondere alla crisi dell’accoglienza solo tramite il “piano freddo” di una gestione di tipo unicamente emergenziale. Accoglienza degna non concepisce, dunque, termini e scadenze e basa la sua idea di convivenza anche sull’assistenza legale e sull’aiuto nella ricerca di un alloggio.

I numeri dell’anno appena trascorso mettono in luce l’efficacia di un progetto che si è sviluppato sostanzialmente tramite passaparola e che ha integrato al suo interno le attività svolte dallo sportello casa di Làbas poi chiuso nella scorsa primavera. Accoglienza Degna nasce con dieci posti letto disponibili che dopo poco diventano una quindicina. Nell’arco di quest’anno hanno alloggiato presso l’ex Caserma Masini circa 40 persone a fronte di 250 richieste complessive provenienti sia da migranti che da italiani vittime della crisi. Spesso sono anche gli stessi enti gestori dei Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria) ad inoltrare richieste che possono avere, dunque, anche un’origine istituzionale.

“Non c’è un turnover specifico – ci spiega Marinella di Làbas – Non lavorando su un piano emergenziale diamo tutto il tempo alle persone di rimanerci finché non hanno iniziato un percorso di autonomia e inclusione. In molti arrivano qui perché hanno perso il lavoro o non l’hanno mai avuto”.
In particolare, una delle storie di cui Marinella ci parla è quella di Masen, ragazzo siriano che dopo aver concluso un percorso di accoglienza in uno Sprar è stato accolto presso gli spazi di Làbas e vi è rimasto per circa sette mesi, durante i quali gli attivisti lo hanno aiutato con le mediazioni necessarie ad aprire il take away di cibo siriano che ora gestisce con suo fratello ed un’altra socia.

In occasione del primo anniversario di Accoglienza Degna, Làbas ospiterà una festa nella giornata di domani che vedrà dalle, 17 alla mezzanotte, live painting, aperitivo sociale e la performance musicale di Dj Madkid. In occasione dei festeggiamenti verrà, inoltre, inaugurata una serie di nuove iniziative tra cui la biblioteca, un banchetto di autofinanziamento di vendita vestiti, e la scuola d’italiano per migranti che sarà operativa dall’8 gennaio 2017.

Cristiano Capuano