Durissimo attacco terroristico al Museo del Bardo di Tunisi. 20 i morti, tra i quali 4 cittadini italiani. Per il prof. Mourad Ben Cheik, la Tunisia è stata colpita perchè costituisce un laboratorio unico di democrazia. Il colpo di ieri non fermerà la il percorso intrapreso anzi, “lo renderà più forte.”

L’attentato di ieri al Museo del Bardo di Tunisi (20 morti di cui 4 italiani) ha sconvolto un paese in piena transizione democratica. Immediatamente migliaia di tunisini si sono riversati nelle strade, cantando l’inno nazionale, e rivendicando quel percorso di democrazia unico nell’area

La Tunisia è in questo momento un grande laboratorio. Sono gli equilibri interni a dettare l’agenda politica,  e non gli interessi esterni. Questo ne fa una realtà che deve essere colpita.” Spiega così la strage di ieri, il professor Mourad Ben Cheikh da Tunisi. 

” La nostra -continua Ben Cheikh- è una traiettoria molto diversa da quella intrapresa altrove. Stiamo sperimentando un percorso di democrazia reale, che è difficile, lento, ma porta a risultati reali. Il paese non è esploso, non è stato diviso, non si è arrivati a scontri frontali tra le diverse componenti. Questo fa sì che si cerchi di colpirla, anche nei simboli più importanti, storici e politici. Il museo -analizza il professore da Tunisi- è attaccato al Parlamento. Chi colpisce il museo colpisce anche questo percorso politico. Il museo è stato colpito perchè rappresenta un’identità storica della Tunisia non musulmana, ma cartaginese, che è una componente fornamentale della nostra identità. Inoltre si colpisce il turismo per colpire una componente fondamentale dell’economia tunisina.”

Ci siamo inventati in questo paese soluzioni non immaginabili (il riferimento è al tavolo di discussione continuo tra il sindacato CCT, il sindacato padronale e la Lega dei Diritti Umani, ndr).  Le influenze straniere pesano e tantissimo, anche perchè la situazione economica è molto delicata, ma non riescono a far sì che le soluzioni siano cercate all’esterno del paese. E’ questo che fa la differenza, è questo che fa l’efficacia di questo percorso, che con il colpo di ieri non si fermerà, anzi si rafforzerà. Chi ha portato questo colpo -conclude  Mourad Ben Cheikh-  non farà che rendere più forte e velocizzare anche la lotta al terrorismo.”