I militanti dei movimenti bolognesi si sono dati appuntamento alle 18,00 davanti al Centro d’Identificazione ed Espulsione di Bologna. L’obiettivo è scongiurare la riapertura del centro. Pur caricati a freddo, come dichiarato da più parti, i manifestanti hanno scritto sul muro di cinta “Mai più Cie”. GUARDA LE FOTO E I VIDEO

Dopo la manifestazione di una settimana fa, davanti alla Prefettura, gli attivisti del TPO insieme agli altri collettivi cittadini, tornano a ribadire la loro opposizione all’idea della riapertura del Centro d’Identificazione ed Espulsione di via Mattei.

Nella Giornata Internazionale dei Migranti, e mentre scoppia lo scandalo sul trattamento dei migranti nel centro d’accoglienza di Lampedusa, le realtà del movimento bolognesi, si ritrovano alle 18,00 davanti alla struttura nella periferia della città.

Questa nuova mobilitazione nasce dopo che, nelle scorse settimane, sono circolate voci circa l’intenzione del Ministero degli Interni di riaprire il centro.  Dopo la chiusura e i problemi della coop. L’Oasi, sarebbero infatti confermate le voci riguardo l’intenzione della Prefettura di bandire una nuova gara d’appalto al ribasso, con un minimo di 30 euro giornalieri per detenuto.

Lo stesso consiglio comunale, nel mese di ottobre, ha approvato un ordine del giorno con cui si dichiarava indisponibile ad ospitare sul proprio territorio un centro di identificazione ed espulsione per immigrati.

Pochi minuti prima delle 18,00, i manifestanti, hanno bloccato il traffico su via Mattei, dirigendosi poi verso il muro di cinta del CIE, per scrivere con la vernice “Mai più Cie”. L’obiettivo non è però stato raggiunto, perchè le forze dell’ordine hanno caricato violentemente prima che la scritta fosse completata, producendosi poi, in due nuove cariche per allontanare i militanti dal muro.

Situazione cristallizzata sino a che le forze dell’ordine si sono ritirate, permettendo il completamento della scritta, simbolo dell’opposizione dei collettivi alla riapertura del centro.

Guarda il video della carica a freddo:

Le dichiarazioni di movimenti e consiglieri comunali: