Da oggi entra in vigore il ticket di 10 euro per le visite specialistiche più basilari, ma la Regione si oppone alla misura del governo e sosterrà le spese.

Dieci euro in più per un banale esame del sangue o per una qualsiasi visita specialistica. È questa una delle misure della manovra finanziaria predisposta del governo. Una tassa aggiuntiva alle persone che hanno bisogno di ricorrere alla sanità e che graverà sui malati italiani, ma non sui cittadini residenti in Emilia Romagna.
La Regione, infatti, ha deciso di mettere in atto una forma di disobbedienza alla misura governativa sobbarcandosi i costi (30 milioni di euro solo fino al 2011) che invece avrebbero gravato sulle spalle dei cittadini.

La misura è state definita da Vasco Errani, presidente della Regione, come “una tassa contro i malati che favorisce i privati”. Di qui la decisione di disobbedire al governo.
La Federazione della Sinistra accoglie con favore la notizia e sottolinea come la Regione si sia già sobbarcata in passato di altri tagli da parte del governo, in particolare per quanto riguarda i fondi per la non-autosufficienza. Secondo il consigliere regionale Roberto Sconciaforni, infatti, si è preferito dare continuità ai servizi e garantire il welfare pubblico.
L’esponente della Federazione della Sinistra, però, sottolinea che questo comporterà tagli in altri settori e denuncia in pieno la strategia del governo nazionale, che ha approvato una manovra che non servirà a rilanciare la crescita e non fa pagare nulla ai ceti ricchi che hanno generato la crisi.

Ascolta l’intervista a Roberto Sconciaforni, consigliere regionale.