La nostra corrispondente da Torino, Francesca Clementoni, ci racconta come si sta svolgendo il Torino Gay & Lesbian Film Festival, dalla serata d’apertura con Orietta Berti alla sezione “Dalla Russia con amore”, con la presenza di Vladimir Luxuria e di un Vladimir Putin “pentito”.

A Torino è in corso il festival cinematografico dedicato alle tematiche LGBT, diretto da Giovanni Minerba e giunto alla sua 29° edizione. Il festival, iniziato il 30 aprile, dopo tre giorni di incontri, proiezioni e ospiti d’eccezione, registra un ottimo successo di pubblico. Ad aprire la serata inaugurale è stata Orietta Berti, accolta da una vera ovazione. “L’inaugurazione è stata molto piacevole e divertente – racconta da Torino la nostra Francesca Clementoni – con Orietta Berti che è stata osannata dal pubblico per la sua capacità di trasmettere emozioni canore”. Ma a scaldare i cuori delle tante persone accorse al Cinema Massimo è stata anche la madrina del Festival, Ambra Angiolini, da sempre molto vicina alla comunità gay e lesbica.

La prima serata ha visto la proiezione di Azul y no tan rosa (Blue and Not So Pink), pellicola in concorso nella sezione lungometraggi, “che ha avuto un grande successo, sia nella serata d’apertura che nella replica del giorno seguente”.

Il secondo giorno di festival ha invece visto l’avvio della sezione “Dalla Russia con amore“, una denuncia della drammatica situazione che vive la comunità LGBT in Russia. Ospiti del dibattito Vladimir Luxuria e Fabio Canino, che hanno introdotto la proiezione in anteprima mondiale di “Campaign of Hate: Russia and Gay Propaganda“. L’ex parlamentare Luxuria non era però la sola Vladimir presente: il suo omonimo presidente della Russia, Putin, era anch’egli al Festival. Una scultura dal nome “Pouting: Putin fa outing e chiede scusa”, realizzata dall’artista mantovana Annalisa Venturini, ritraeva un Putin pentito delle sue politiche e del suo modo di negare i diritti della comunità gay e lesbica in Russia.

A tracciare un bilancio dei primi giorni del TGLFF, che proseguirà fino al 6 maggio, è anche Fabio Bo, uno dei selezionatori del Festival, raggiunto per noi da Francesca Clementoni: “il festival procede bene, il pubblico ormai ha una consuetudine e un affetto nei nostri confronti che registriamo di continuo. In tutti i sensi, non solo per la qualità dei film ma anche per l’attenzione che diamo ai temi più disparati, affrontando temi sociali come la “giornata Russia”, con Vladimir Luxuria in carne e ossa e Vladimir Putin “imbalsamato”.

Grande soddisfazione per gli organizzatori dell’evento deriva non solo dalla quantità di pubblico, ma anche dalla sua “qualità”, o per meglio dire “varietà”: “il nostro intento è aprire al mondo le tematiche che presentiamo nei film – spiega ancora Fabio Bo – registriamo che il pubblico è molto più misto e meno categorizzato di prima, nel senso che la presenza della componente eterosessuale è molto forte, e c’è una grande presenza giovanile. Questo è il risultato migliore che possiamo vantare, la contaminazione di pubblici“.

Andrea Perolino