La sparatoria di ieri sera a Strasburgo, avvenuta nel centro della città francese, ha fatto 3 morti e 13 feriti di cui 9, tra cui un italiano, in gravi condizioni. L’attentatore ha 29 anni e si chiama Cherif Chekatt, è ferito e ancora in fuga e potrebbe aver lasciato la Francia, 4 persone vicine a lui sono in stato di fermo. Il commento da Strasburgo di Elly Schlein.

Attentato Strasburgo: il Parlamento Europeo non si ferma

Ieri sera, intorno alle 20, un uomo armato di pistola ha aperto il fuoco sulla folla vicino a uno dei tradizionali mercatini di Natale di Strasburgo, in Francia. Il bilancio provvisorio è di almeno tre morti e 13 feriti tra i passanti, di cui 9 gravi. Il killer è stato identificato, ma è ancora in fuga. Tra i feriti c’è anche un giovane giornalista radiofonico italiano di Trento, Antonio Megalizzi, che è stato colpito da un proiettile alla base del cranio e secondo fonti del corriere attualmente è in coma e non operabile. Il killer è stato identificato, Si chiama Cherif Chekatt, 29 anni, ed è un cittadino francese nato a Strasburgo ma di origini nordafricane. Era già stato arrestato in passato per aggressione e in seguito era stato segnalato come elemento ‘radicalizzato’ e come minaccia per la sicurezza nazionale. Per prenderlo la polizia ha messo in piedi una caccia all’uomo imponente. Blindato il centro storico dove nessuno è stato fatto più entrare, solo uscire. Pattugliate palmo a palmo le strade deserte, anche con un elicottero. Il sindaco della città Roland Ries, ha subito parlato di un attentato terroristico e ha invitato tutti ad asserragliarsi dentro casa. Pare che ieri mattina, poco prima dell’attentato, le autorità francesi fossero andate a casa sua per arrestarlo per un reato minore, ma senza trovarlo. In occasione della perquisizione i gendarmi francesi avrebbero però trovato del materiale esplosivo. Dopo l’attacco, l’uomo è riuscito comunque a scappare allontanandosi dal centro. Dopo qualche ora lo hanno individuato in un quartiere di periferia, Neudorf, dove in un primo momento sembrava si fosse asserragliato in un immobile. Ma il blitz della polizia è fallito e le ricerche continuano. A quanto pare l’attentatore non avrebbe agito da solo e in centro si continua a cercare anche un secondo sospetto.

L’attentato è avvenuto mentre è in corso a Strasburgo la seduta plenaria del Parlamento europeo. “C’è molta apprensione ovviamente – racconta la parlamentare europea Elly Schlein – soprattutto molto cordoglio per le vittime, per i famigliari, per i feriti, per chi sta lottando in questo momento per la vita. Per una situazione che ha colpito tutti. Noi che eravamo qui a lavoro in parlamento siamo rimasti bloccati fino a molto tardi questa notte, alle 4, quando ci sono state date indicazioni su come lasciare l’edificio. Quindi molta apprensione ma il parlamento ha deciso di proseguire nei lavori quindi già da questa mattina molto presto siamo rientrati e abbiamo svolto i lavori di Aula com’era previsto, anche per dare un segnale, che in un momento anche di grande difficioltà e di grande dolore comunque non vogliamo farci travolgere dalla paura”.

Rispetto agli aggiornamenti ricevuti dal Parlamento, e alla classificazione o meno dell’atto come terroristico, “mi pare di capire che le stesse autorità francesi non siano state ancora in grado di confermare una matrice terroristica – commenta la parlamentare – quindi aspettiamo. È bene avere un atteggiamento prudente in questi casi per capire quello che è accaduto e che, ahimé sta ancora accadendo. Questo peraltro invita tutti noi ad essere molto prudenti nelle dichiarazioni. Mi sembra che non aiuti chi tenta già di strumentalizzare politicamente fatti gravi e drammatici come quelli accaduti ieri sera. Peraltro con persone che sono ancora a rischio della vita, mi sembra molto poco opportuno e molto poco utile ad affrontare un momento di difficoltà per tutti. È bene invece dare una risposta ferma da parte delle istituzioni, rimanere uniti e soprattutto pensare a come stare vicino a chi è stato più duramente colpito da quello che è accaduto ieri”.

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