Dopo avvicendamenti, buchi finanziari e commissariamento del Cusb, i lavoratori chiedono di poter eleggere le proprie rsu e di avere un posto nel cda della gestione della piscina.

Domenica hanno fatto un volantinaggio durante l’assemblea dei soci Cusb per sensibilizzarli sulle loro condizioni e per chiedere di essere coinvolti nei processi decisionali. Sono i lavoratori della piscina Sterlino che, insieme all’Usb e dopo le vicessitudini degli ultimi due anni, temono di essere gli unici a pagare le conseguenze della malagestione. Per loro, infatti, si prospetta un cambio di contratto nazionale e la non riconferma dei collaboratori.

I problemi iniziano quando i lavoratori apprendono, nel 2012, l’acquisto da parte del Cusb dell’Impianto Sterlino e della chiusura dell’impianto Record da parte dell’Università. Operazioni che hanno determinato notevoli riduzioni delle attività per i collaboratori e periodi di cassa integrazione per i dipendenti. A luglio 2012 l’acquisto dello Sterlino è confermato e, di fatto, collaboratori e dipendenti rientrano a lavorare in un impianto “saccheggiato” dalla gestione precedente.

Inizia l’incubo per i lavoratori, la preoccupazione per il proprio futuro occupazionale, il ritardo dei pagamenti per i collaboratori, ritardi nel pagamento degli stipendi. La gestione dello Sterlino zoppica tra scontri tra vecchia gestione e le magagne di un impianto fatiscente il cui caro prezzo viene sempre fatto pagare ai lavoratori. Problematiche che si protraggono sino ad oggi con continue chiusure e riaperture, commissariamenti, voragini finanziarie.

“Una mala gestione della società che ad oggi sarà pagata esclusivamente dalle lavoratrici e dai lavoratori – spiega Usb – Si prospetta, infatti, un cambio del Ccnl di applicazione, con conseguenti ripercussioni salariali e la non riconferma dei precari“.
Per questo, le lavoratrici sostenute dall’Usb, chiedono un coinvolgimento attivo, nelle azioni e decisioni del nuovo consiglio direttivo che sarà  nominato dopo l’assemblea dei soci di domenica 26 gennaio. Richiedono che un rappresentante dei lavoratori eletto dai lavoratori possa partecipare attivamente al consiglio direttivo.