Stefano Bonaccini, indagato nell’inchiesta “spese pazze” non ritira la sua candidatura alle primarie. Balzani, in caso di annullamento delle primarie, minaccia di andare da solo contro il PD. I Giovani Democratici chiedono a Bonaccini un passo indetro, ma il candidato si autoassolve: “Ho fiducia nei giudici e nella mia onestà.”

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Spese Pazze: In pochi rimasti immacolati

Nel Partito Democratico si cominciano a contare i superstiti, dopo che l’inchiesta sulle spese pazze dei gruppi consiliari di Viale Aldo Moro ha toccato ben 8 democratici. I nomi più in vista sono quelli dei due candidati più accreditati, almeno fino a qualche giorno fa, per succedere al dimissionario Vasco Errani, Matteo Richetti e Stefano Bonaccini. L’accusa è peculato. Ad onor del vero, Richetti, indagato peraltro anche per l’utilizzo illecito delle auto blu (inchiesta nata da un esposto del 2011 del consigliere 5 Stelle De Franceschi) si era ritirato dalle primarie democratiche già ieri, poche ore prima che fosse data notizia che il suo nome compariva tra quelli degli indagati.

Il colpo è durissimo per un partito che fatica ancora a riprendersi dalla condanna di Vasco Errani. Come prevedibile, però prevalgono la prudenza e gli attestati di stima e fiducia per Bonaccini. “Siamo in attesa di capire esattamente quale sia il quadro, ma bisogna fare in modo, comunque, che le primarie si facciano.” dice Sergio Lo Giudice, senatore democratico, ospite ai nostri microfoni. “Nella maggioranza dei casi, queste indagini si concludono con il proscioglimento. Bisogna -continua- affrontare questo passaggio con serenità. Io continuo a considerare Stefano Bonaccini una gran brava persona e sono sicuro che riuscira a scagionarsi da tutte le accuse che gli sono rivolte.

Pur nella manifestazione di stima e fiducia, però, Lo Giudice, non dà per scontato che Bonaccini confermi la sua candidatura. “L’opinione pubblica tenga sempre distinte la fase dell’indagine da quella della condanna. Essere indagati -sottolinea- non significa essere colpevoli. In questi casi però -conclude il senatore- si valutano non solo le responsabilità penali e civili, ma si fa anche un ragionamento di tipo politico. Sarà Bonaccini a valutare cosa fare nell’interesse dell’Emilia Romagna e della comunità di donne e uomini che attendono un rilancio della regione.

Rigoroso, ma attendista sulla vicenda processuale, appare, invece, il consigliere del Movimento 5 Stelle De Franceschi. “La mancanza di trasparenza nell’utilizzo dei fondi impedisce in questo momento di giudicare, ma permette che ci siano storture. Nessuno degli altri partiti si è degnato di spiegare come ha speso i soldi, il che costituisce un fatto grave nei confronti dei cittadini, prima ancora che dal punto di vista legale. Nel momento in cui è indagato, Bonaccini dovrebbe pubblicare la rendicontazione delle spese, altrimenti è legittimo che i cittadini si domandino se abbia qualcosa da nascondere.” dice ai nostri microfoni.

Eppure De Franceschi non affonda il colpo e sull’eventuale ritiro di Bonaccini dalle primarie è particolarmente morbido. “Non entro nelle dinamiche degli altri partiti e nelle loro scelte. Credo che Bonaccini debba spiegare come ha usato i soldi pubblici: saranno gli elettori a decidere. Penso -afferma il consigliere del movimento, dando un segnale politico forte- che non si possa candidare chi è condannato in primo grado (il che non riguarda Bonaccini, ndr). Tutto il resto deve essere spiegato ai cittadini prima che in procura.

E fioccano le reazioni politiche sul caso. “Se venissi estromesso in questo modo assolutamente incredibile- dice l’ex-sindaco di Forlì, Balzani, candidato alle primarie– chiamerei tutte le persone che mi hanno sostenuto e con loro farei un ragionamento, per forza. Non e’ possibile che se una persona e’ perbene deve essere fatta fuori, mi sembra che sia al di fuori del buonsenso. C’è una competizione in corso penso che il partito debba rispettare le regole che si è dato, se non le rispetta succede un gran casino. E’ anche una questione legale, non solo politica” minaccia Balzani.

“Io non chiedo a Bonaccini di ritirarsi- afferma invece Alberto Aitini, segretario dei Giovani Democratici di Bologna- ma se fossi in lui valuterei un passo indietro.”

E quasi per mettere fine alle polemiche è lo stesso Bonaccini che interviene con un tweet.“Già in altra occasione fu riconosciuta la mia correttezza. Ho fiducia nei giudici e nella mia onestà” scrive sul social network.