Dopo Bologna, i berlusconiani protestano anche in Assemblea regionale contro la solidarietà espressa alla mamma di Federico Aldrovandi in seguito al presidio del Coisp. Sconciaforni (Prc): “Commenti indecenti. Serve il reato di tortura”.

Giusto ieri il Comune di Bologna conferiva la cittadinanza onoraria a Patrizia Moretti, mamma di Federico Aldrovandi, per la tenacia dimostrata nel lungo percorso per ottenere verità e giustizia per la morte del figlio e per il rispetto verso le Istituzioni che la donna ha dimostrato.
Oggi invece, in Consiglio regionale, è andata in scena la protesta del Pdl quando l’assemblea ha votato la solidarietà a Patrizia in seguito al presidio del Coisp sotto le sue finestre. I consiglieri hanno abbandonato l’aula al momento della votazione, dopo aver manifestato il proprio disappunto.

“La vicenda è più complessa di come si vuole narrare – spiega Gianguido Bazzoni, capogruppo Pdl – e la famiglie sconvolte sono anche quelle dei quattro agenti condannati, probabilmente inadeguati all’incarico e non addestrati a sufficienza, non solo quella di Federico”.
“Oltre a questa dichiarazione – riporta ai nostri microfoni Roberto Sconciaforni, capogruppo del Prc – ho sentito deliri che hanno tirato in ballo Carlo Giuliani o l’atteggiamento di certa sinistra”. Osservazioni che per il consigliere di maggioranza sono semplicemente indecenti.

Piuttosto, oltre alla dovuta solidarietà a Patrizia Moretti per la tenacia nell’aver condotto la propria battaglia da sola e contro tutti, Sconciaforni sottolinea la falla nel nostro ordinamento giudiziario che riguarda il reato di tortura. “Occorre provvedere al più presto perché i casi come quello di Federico Aldrovandi ci dicono chiaramente che in Italia si pratica la tortura”.