Tra polemiche per le restrizioni agli atleti omosessuali e minacce terroristiche, sono cominciati i giochi olimpici più costosi della storia dei 5 cerchi. Lo zar Putin si gioca tutto in 15 giorni.

Il braciere olimpico è stato acceso venerdì scorso nella località di Sochi, sul Mar Nero dando il via alle olimpiadi più controverse degli ultimi decenni. Assenti molti capi di stato occidentali, in polemica con le politiche anti-gay di Vladimir Putin. Non mancava però, il premier italiano Enrico Letta, secondo alcuni per non bruciare le possibilità di Roma di vedersi assegnati i giochi olimpici del 2024. Secondo altri per non alimentare tensioni con un paese, la Russia, che rappresenta un importante partner commerciale per la penisola.  Secondo le stime il governo russo avrebbe speso circa 50 miliardi di dollari per presentare il suo volto migliore al mondo, e sarebbero 40 mila gli addetti alla sicurezza impegnati sul campo.

Vladimir Putin, è questa una delle sfide più interessanti dei giochi, si gioca gran parte della sua credibilità internazionale, e con lui è tutta la “sua” Russia a dover fare i conti con una sfida internazionale.   Qualora tutto dovesse andare bene, questi giochi olimpici saranno ricordati come le olimpiadi della rinascita e definitiva affermazione della Russia putiniana, quella del racconto nazionalista, quella che s’impone sullo scenario internazionale con tutto il suo portato valoriale.

Nessun sostanziale passo indietro, infatti, è stato fatto sulla legge contro la propaganda omosessuale. “Perfino Hitler – ci dice Damiano Benzoni, redattore dell’East Journal – durante le Olimpiadi di Monaco, sospese la legislazione contro gli omosessuali”. Nessuna concessione, inoltre, è stata fatta alla concertazione con la comunità locale. In migliaia sono stati espropriati, o privati dell’acqua potabile o della libertà di circolazione, per non ostacolare la macchina olimpica che procedeva a tappe forzate.

Resta da capire quanto effimera sarà la vita dei giochi di Sochi, e se ci sarà un ritorno in termini economici per la comunità. Probabilmente nessuna ricaduta significativa potrà essere apprezzata dagli abitanti della località sul Mar Nero che, anzi, dovranno fare i conti con l’impennata dei prezzi, come conferma Damiano Benzoni.

Non è detto che lo zar Putin, sia interessato a questo aspetto. Queste sono le sue Olimpiadi, e della narrazione della nuova grande Russia.

Francesco Ditaranto