Con la nuova normativa ogni associato ha diritto a un voto più un altro voto per ogni euro incassato. Il che porta a una discrepanza di potere decisionale tra i piccoli e medi editori e produttori e le grandi multinazionali della cultura.

In questo modo le delibere assembleari relative alla nomina del Consiglio di Sorveglianza e tutte le attività relative all’Ente vengono consegnate nelle mani degli associati con maggior potere d’acquisto.

Acep, Arci e Audiocoop hanno già presentato un ricorso al Tar del Lazio per la nuova normativa ma ancora dal tribunale non è arrivata nessuna risposta.