Dopo la vicenda dei pranzi scolastici saltati “per neve” e le testimonianze dei lavoratori che dicono di essere stati mandati a casa dall’azienda, il sindaco Virginio Merola chiede le dimissioni dell’amministratore delegato della società e l’azzeramento del cda. E spinge sulla privatizzazione.

Il sindaco chiede che saltino delle teste, a partire da quella di Paolo Arduini, amministratore delegato di Seribo. È la prima conseguenza del caso cominciato venerdì scorso, quando si è registrato un vero e proprio pasticcio – ma non culinario – nel servizio di refezione scolastica a Bologna.
Nella notte precedente la città era stata soggetta ad una nevicata, ragione che aveva portato Seribo a comunicare, ma molto in ritardo, che la società non sarebbe riuscita a garantire il pasto agli alunni delle scuole cittadine.
Ne nacque un putiferio con i genitori imbestialiti per la comunicazione arrivata in ritardo e polemiche su un problema generatosi per una nevicata non certo paralizzante.

Tra Comune e società, intanto, si è registrato uno scambio di accuse e, infine, una parziale marcia indietro di Seribo, che ha poi cucinato circa duemila pasti. In un primo momento l’azienda ha tentato di scaricare la colpa sui lavoratori, sostenendo che si fosse registrato un’assenteismo di massa, e affermando che la decisione di non servire i pasti fosse stata maturata insieme agli uffici comunali. Da questi ultimi, in seguito, è arrivata una secca smentita, mentre da alcune testimonianze di lavoratori è emerso che è stata l’azienda a dire loro di restare a casa.

Durante la seduta odierna del Consiglio comunale, il sindaco Merola ha sfogato la sua rabbia chiedendo le dimissioni di Paolo Arduini e l’azzeramento del cda.
“Come  sapete – ha premesso il primo cittadino – sono in atto indagini della Procura, attraverso i NAS, per verificare l’ipotesi di interruzione di servizio pubblico a Seribo. Sulla base dell’esito di  queste  indagini  come  Comune  ci  riserviamo ogni azione a tutela del Comune e delle famiglie”.
Per Merola, però, sta già emergendo “una gestione inadeguata dell’emergenza che si è venuta a creare”.

La vicenda si inserisce, tra l’altro, in una delicata partita che vede opposti Comune e Cgil. Il primo vorrebbe privatizzare l’intera gestione della refezione scolastica, mentre il sindacato è contrario.
In questo dibattito e in seguito al disservizio, però, si registrano anche i sospetti che quanto accaduto torni utile a Palazzo D’Accursio. Nei commenti inviperiti dei genitori sui social network, infatti, c’è chi sostiene che questa vicenda torni utile al sindaco per portare avanti il suo piano di privatizzazione.

Una conferma arriva dalle parole stesse del sindaco in consiglio: “Siamo  perciò determinati a procedere alla impostazione di un nuovo assetto della  produzione  pasti, che garantisca maggiore trasparenza e qualità per un servizio così importante rivolto ai genitori e in particolare ai bambini. Un nuovo assetto nel quale dovrà essere fondamentale un ruolo più incisivo  dei genitori e dei lavoratori nelle attività di controllo della qualità della produzione pasti”.