Diminuisce di circa un miliardo in tre anni il fondo per il Miglioramento dell’Offerta Formativa, che significa una diretta diminuzione dei servizi delle scuole alle famiglie, oltre a un peggioramento della qualità degli apprendimenti per gli studenti.

Dal 2010 al 2013 i fondi stanziati per il MOF sono passati da 1,4 miliardi a 500 milioni. I soldi sono stati utilizzati per coprire gli adeguamenti di stipendio, non più previsti in finanziaria dal 2009. “L’inflazione negli ultimi 7 anni è salita del 12%, mentre gli stipendi degli insegnanti solo dell’8%” spiega Marcello Pacifico di Anief.

“I soldi del Mof vengono utilizzati dopo una concertazione con i sindacati. Alcuni hanno pensato fosse meglio per tutti i lavoratori dare un aumento di stipendio per il 2010-2011 piuttosto che lasciarli a secco” continua Pacifico.
Ma in questo modo si amputa drasticamente la possibilità delle scuole di garantire tutta una serie di servizi: dalle attività extracurricolari per gli studenti come le gite di formazione ai laboratori, dalle sostituzioni ai corsi di recupero. Una scuola calabrese ha già dovuto diramare un avviso chiedendo alle famiglie un finanziamento per i corsi di recupero.

Dare il giusto compenso agli insegnanti togliendo soldi alla scuola nel suo complesso non può essere la soluzione. “Chiederemo ai senatori della settima commissione di sollecitare e incitare il governo a un cambio di rotta. Togliendo soldi gli apprendimenti degli alunni saranno sempre più scarsi e negli ultimi anni stiamo veramente toccando il fondo. Bisogna avere il coraggio di investire, i soldi si mettono prima e poi producono economia, non è tagliando le risorse alle scuole che si produce economia”.

Pietro Gallina