Mentre in Italia aumentano le vendite di case per nuda proprietà da parte di anziani che faticano ad arrivare a fine mese con la pensione, alcuni danno vita a forme di coabitazione per prestarsi aiuto reciproco e combattere la solitudine. L’inchiesta di Repubblica firmata da Anna Di Russo e Monica D’Ambrosio.

Non si tratta di squatter attempate, ma di anziane che per fronteggiare le difficoltà economiche e combattere la solitudine scelgono di vivere insieme e dividere le spese.
Il fenomeno, che dal colore argentato dei capelli dei soggetti interessati prende il nome di “Silver Cohousing“, è in crescita anche in Italia ed è stato fotografato da un’inchiesta di Repubblica  curata da Anna Di Russo e Monica D’Ambrosio.

“Le comuni delle nonne” è l’ironico titolo del reportage che, tra le altre cose, conferma anche l’allarme lanciato da Confabitare  sull’aumento delle vendite immobiliari per nuda proprietà.
Gli anziani che vivono soli e che con la magra pensione percepita fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, decidono sempre più spesso di mettere in vendita l’unico patrimonio a disposizione: la casa.
Non sempre, però, la rinuncia ha risvolti negativi: grazie al Silver Cohousing, infatti, le anziane signore si trovano a convivere con coetanee e, in questo modo, combattono il senso di solitudine che contraddistingue la terza età.

“In Italia sono circa sette milioni le persone che vivono sole, di cui tre milioni sono anziane – spiega Di Russo ai nostri microfoni – La nostra inchiesta parte da uno studio della Fondazione Gianfranco Imperatori onlus, che in futuro conta di organizzare il Silver Cohousing in un progetto che faccia incontrare domanda ed offerta”.
Oltre agli anziani che decidono di vivere insieme, si moltiplicano anche i progetti che prevedono la coabitazione di nonni e studenti, che porta vantaggi ad entrambi.

Chi decide di provare il Silver Cohousing è soprattutto donna – “perché vivono più a lungo e perché hanno una maggiore attitudine alla condivisione”, spiega Di Russo – e vive in una grande città, soprattutto del nord, poiché al sud gli stili abitativi prevedono ancora la famiglia allargata.
Spesso l’idea nasce per caso, nei pomeriggi trascorsi a giocare a carte o a preparare una torta con le amiche che vivono vicine e la scelta di lasciare la propria casa è spesso difficile, ma una volta avviata la convivenza vengono colti gli indubbi vantaggi.