Sarà che il Decreto Sicurezza e la guida Salvini del ministero dell’interno infuocano gli animi repressivi, sarà che la lotta per il diritto ad abitare non viene più riconosciuta neanche dalla “sinistra” e Bologna lo sa bene. Ma ai numerosi sgomberi si è aggiunta la gravissima accusa di associazione a delinquere per due comitati. L’intervista a Sandra Berardi di Prendocasa Cosenza

Lotta alla Casa e Videosorveglianza

Fascicoli di migliaia di pagine, videosorveglianze e anni di intercettazioni ambientali. Nel mirino c’era forse una pericolosa organizzazione mafiosa? Un grave caso di abuso d’ufficio e corruzione? Niente di tutto questo. Al centro delle indagini c’era il comitato per il diritto ad abitare Prendocasa Cosenza, e il 13 dicembre a 16 componenti è stato notificato un avviso di conclusione indagini con varie accuse, fra cui quella di associazione a delinquere per 5 di loro. Prendocasa ha subito risposto con un comunicato in cui oltre a smentire le accuse rivendica l’azione politica e sociale tesa proprio a denunciare il clientelismo e il malafarre che per anni hanno bloccato l’assegnazione delle case popolari.

Ai nostri microfoni Sandra Berardi di Prendocasa sottolinea infatti che “rigettiamo qualsiasi imputazione in questo senso perché non ci appartengono determinate modalità. Abbiamo sempre agito alla luce del sole, a volto scoperto e nella massima trasparenza, aprendo tavoli di confronto che sono stati riconosciuti dagli enti e soprattutto dalla città. Quindi non ci appartengono sicuramente modalità delinquenziali. All’illegalità di un’occupazione noi rivendichiamo sempre la legittimità dei bisogni delle persone, che vengono prima delle leggi e della proprietà privata. Che poi proprietà privata non è, perché noi occupiamo solamente immobili pubblici dismessi abbandonati a se stessi. Questa cosa l’abbiamo sempre gridata, sono quasi 10 anni di lotta per la casa a Cosenza e non ci sono state assolutamente modalità criminali per quello che possono intendere le procure e le questure, però è chiaro che è strumentale il 416 all’interno di questo contesto. Perché la nostra è un’organizzazione assolutamente orizzontali composta da attivisti e occupanti, per cui si è agito sempre tutti quanti assieme”.

La notifica della chiusura delle indagini e delle accuse di associazione a delinquere è arrivata a pochi minuti di distanza da un’altra operazione di Polizia a Milano, che intorno alle sei di mattina ha fatto irruzione in varie occupazioni in cui opera il Comitato Abitanti Giambellino Lorenteggio, fra cui la Base di solidarietà popolare e altri spazi comuni. Per 9 persone sono state eseguite ordinanze di custodia cautelare per associazione a delinquere – per occupazione di immobili di proprietà – e per resistenza a pubblico ufficiale. “Sicuramente – commenta l’attivista di Prendocasa – all’interno delle questure e delle procure il fatto che ci sia un governo di questo stampo è fondamentale, per cui si da il via libera ovviamente a tutto quanto un impianto più repressivo. D’altra parte è chiaro che solo con gli articoli relativi all’occupazione abusiva dell’immobile difficilmente avrebbero potuto emettere delle misure cautelari, difficilmente avrebbero potuto tenere intercettati i telefoni, giustificare insomma tutto quanto quello che invece viene giustificato con un 416″.

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