I sindacati hanno lanciato l’allarme sul boom di iscrizioni alle scuole primarie, che potrebbe creare problemi per i posti disponibili, ma l’assessore comunale all’Istruzione Marilena Pillati nega il problema: “Nessun boom, numeri addirittura inferiori. Aumento solo nel Quartiere Saragozza”.

A Bologna trovare un posto in prima elementare nella scuola vicino a casa potrebbe essere un problema, a causa del boom di iscrizioni seguito a quello demografico. Potrebbe essere riassunto così l’allarme lanciato prima dall’Usb e poi dall’Flc Cgil sulla “capienza” delle scuole primarie bolognesi.
Un problema che sarebbe consequenziale (dal momento che i bambini crescono) a quanto già accaduto nelle scuole materne comunali e che era una delle ragioni che ha mosso il Comitato Articolo 33, promotore (e vincitore) del referendum contro i finanziamenti alle paritarie.
Un problema che per l’Amministrazione comunale, in particolare l’assessore all’Istruzione Marilena Pillati, invece, non esiste. Anzi, l’assessore nega proprio che ci sia un boom di iscrizioni.

La questione assume le tinte del giallo, dal momento che entrambe le parti forniscono elementi a sostegno della propria tesi.
Da un lato la Cgil riporta dati statistici: 2945 i bambini di sei anni residenti a Bologna contro i 2780 posti disponibili nelle scuole primarie cittadine. La differenza segna un -165, ma il calcolo non tiene conto di coloro che andranno alle paritarie private. “Per quest’anno non dovrebbero esserci problemi – conferma Francesca Ruocco, segretaria dell’Flc – ma dal prossimo sono previste 300 iscrizioni in più”.
La principale conseguenza potrebbe essere che i genitori dovranno portare i figli in una scuola di un altro quartiere o che molti genitori non possano usufruire del tempo pieno.
Dall’altro Pillati sostiene che “Non è affatto vero che quest’anno a Bologna si è registrato un boom del numero di bambini che si iscriveranno per la prima volta alla scuola primaria. Addirittura il numero è inferiore, se pure di poco, a quello dello scorso anno”.

L’assessore rivela anche che l’unico aumento significativo si registra nel Quartiere Saragozza. “Un dato già noto e, per questo, già in fase di programmazione dell’offerta sono state individuate con le Istituzioni scolastiche interessate possibili soluzioni, che prevedono l’apertura di nuove classi negli edifici scolastici del quartiere che lo consentono”. Pillati, però, ricorda che i dati sono di previsione e che occorre attendere le iscrizioni effettive per individuare eventuali soluzioni.