Non si placa lo scontro tra Governo e regioni sui tagli ai trasferimenti da Roma, previsti nella legge di stabilità. Se il premier invita le regioni a tagliare gli sprechi, dal canto loro i governatori paventano tagli alla sanità. Per Michele Vannini, FP-Cgil, il taglio delle tasse è soltanto “una partita di giro.”

Renzi-Regioni: Michele Vannini ci parla dello scontro

Quello che sembrava un taglio delle tasse, potrebbe trasformarsi nell’ennesima partita di giro, con il governo centrale che scarica il peso del taglio su regioni ed enti locali. E’ questa la posizione di Michele Vannini, segretario della Funzione Pubblica Cgil dell’Emilia-Romagna.

Nella legge di stabilità, che sarà presentata a giorni alle camere, il premier e il suo esecutivo, hanno previsto un taglio di 4 miliardi di euro ai trasferimenti alle regioni. Una situazione insostenibile per Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte e della Conferenza delle regioni, che ha prospettato un taglio ai servizi sanitari, la voce più importante dei bilanci regionali. A stretto giro, e con una tecnica retorica non nuova, il premier Renzi ha chiuso la diatriba “consigliando” alle regioni di tagliare gli sprechi e intimando ai governatori di non toccare la sanità. Solo che il problema resta sul piatto, e non sarà un tweet a risolverlo.

Le dichiarazioni del premier seguono la logica del divide et impera. La rivolta delle regioni -spiega Vannini- è assolutamente legittima, perchè il taglio da 4 miliardi potrebbe determinare anche nelle situazioni più virtuose, la messa a rischio di servizi essenziali per i cittadini.

“Si può pensare ad iniziative per eliminare le diseconomie sul territorio nazionale, come la centralizzazione degli acquisti, che potrebbero servire a ridurre i costi, ma non sarebbero risposte nell’ordine di miliardi di euro. Siamo già -continua il segretario FP-Cgil- in una situazione che vede i sistemi sanitari allo stremo, per il blocco del turnover, anche nelle situazioni più virtuose, e un ulteriore riduzione dell’organi sarebbe insostenibile.”

Vannini è molto duro, nel commento più generale ai provvedimenti contenuti nella legge di stabilità. “E’ il solito meccanismo propagandistico. Si tagliano le tasse centralmente e se ne scarica il peso su regioni ed enti locali.”