Nel SalvaCupDay i dipendenti dell’azienda che fornisce servizi sanitari si mobilitano contro la riorganizzazione voluta dalle istituzioni. Sit-in davanti agli ospedali per informare la cittadinanza e raccogliere firme a sostegno del Cup.

La mobilitazione SalvaCupDay, indetta nella giornata di oggi da Cisl, vede i dipendenti del Cup2000 schierati in difesa della loro azienda, al centro di un progetto di riorganizzazione voluto dai soci Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Bologna. Una riforma che definiscono “spezzatino”, e che rischia di “mettere in discussione 600 posti di lavoro, e quindi 600 famiglie”. A rivelarlo è Sara Ciurlia, dipendente Cup che – insieme a tanti suoi colleghi – da questa mattina è in presidio davanti all’ospedale Sant’Orsola per informare la cittadinanza e raccogliere firme. Come si legge sui volantini che vengono distribuiti, si vuole invitare la città a sostenere “questa battaglia” e a mobilitarsi per “evitare lo smembramento di una delle più grandi realtà occupazionali”.

La riforma “spezzatino” prevede che i servizi vengano internalizzati, e quindi tornare di competenza delle Asl. In questo modo i lavoratori si troveranno a dover affrontare un concorso, e a causa del blocco delle liste d’assunzione correranno il rischio di passare da tempo indeterminato a tempo determinato. Le incertezze che incombono sui dipendenti e le loro famiglie sono dunque tante.

Ma l’allarme che viene lanciato non riguarda soltanto loro. A subire le conseguenze del progetto di riorganizzione di Cup potrebbero essere infatti gli stessi cittadini, se i servizi sanitari peggiorassero. Come ci spiega Sara Ciurlia “una volta per prenotare una visita un cittadino doveva telefonare a ogni ospedale o Asl. Oggi basta rivolgersi al Cup, un organo terzo, di trasparenza”.

Per il prossimo 7 febbraio è previsto un incontro in Regione con i soci. Gli operatori del Cup chiedereanno in quell’occasione rassicurazioni e tutele sui posti di lavoro. Se queste non dovessero arrivare, è già pronto un pacchetto di 16 ore di sciopero indetto da Cisl.

Andrea Perolino