Nuova azione dei NoMuos. Ieri le mamme del comitato di Niscemi hanno sbarrato con le proprie auto l’entrata alla base militare statunitense di Contrada Ulmo, impedendo agli operai di accedere alla struttura.

Niscemi: continuano le proteste contro il Muos

Occhio non vede cuore non duole. Continuano in gran segreto i lavori nel cantiere dell’impianto militare statunitense a Niscemi, in Sicilia. Ma ieri gli attivisti del comitato NoMuos sono riusciti a farsi strada tra gli sbarramenti per controllare le situazione all’interno della struttura. Rimane alto il livello di rischio per la salute di tutti gli abitanti della zona. Sul campo, ieri, anche le mamme del comitato NoMuos, che hanno bloccato la strada che conduce al presidio statunitense. “Siamo riusciti ad avere qualche video in cui si vede chiaramente che i lavori continuano operosi – commenta Gaetano Impoco del comitato NoMuos – Dopo la revoca della Regione, la tensione sale”.

Secondo una nota del consolato statunitense di Napoli, gli USA si dicono “fiduciosi che gli studi attualmente in corso ad opera del governo italiano confermeranno la sicurezza del Muos”. Ma gli ultimi monitoraggi Arpas, pubblicati ieri, dimostrano il costante superamento dei limiti di legge delle 41 antenne già esistenti. “Quest’ottimismo è sicuramente dettato da ragioni politiche, non scientifiche – continua Impoco – Al momento non abbiamo avuto la possibilità di dialogare con l’amministrazione regionale ma abbiamo letto alcune dichiarazioni in cui il presidente Crocetta assicura che le parabole non si faranno mai”. Il Comune, intanto, ha denunciato gli Stati Uniti per abuso edilizio.

Mantenimento dei presidi e produzione di materiale per la Magistratura: il comitato NoMuos continua la battaglia anti-antenne e chiede l’apposizione definitiva dei sigilli al cantiere di contrada Ulmo.

Giulia Maccaferri