Si chiude con un nulla di fatto l’incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Saeco. Il ministro Federica Guidi e i sindacati hanno dovuto prendere atto della volontà di Philips di non fare alcun passo indietro rispetto alla decisione di licenziare 243 lavoratori. Papignani (Fiom-Cgil): “L’azienda chiede un allentamento della lotta? Noi la inaspriremo”.

Saeco Gaggio Montano: lavoratori ancora in bilico

Termina con un nulla di fatto e un rinvio a un prossimo incontro il primo tavolo di crisi sulla Saeco, tenutosi oggi presso il ministero dello Sviluppo economico. Philips, multinazionale proprietaria del marchio Saeco, rimane sulle sue posizioni e non arretra rispetto alla decisione di procedere al licenziamento di 243 lavoratori dello stabilimento di Gaggio Montano. Si ripete dunque il copione della settimana scorsa al tavolo in Regione. Passi indietro non intendono farne, d’altra parte, anche i sindacati, che confermano che la lotta proseguirà fino al ritiro dei licenziamenti. Il ministro Federica Guida ha dovuto così prendere atto che un accordo, al momento, non è possibile e ha chiesto un incontro all’azionista Philips, rendendosi “disponibile a prevedere incentivi all’innovazione purché ci sia un piano industriale pluriennale che salvaguardi l’occupazione, diversificando la produzione oppure continuando a fare macchina da caffé ma riportando in Italia quelle ad alta gamma che sono state portate all’estero, in Romania”, fa sapere il segretario regionale della Fiom Bruno Papignani.

Guida chiede all’azienda “una sospensione dei licenziamenti, cosa che noi non avremmo accettato perché un conto è il ritiro e un altro la sospensione – puntualizza Papignani – L’azienda però ha detto subito che non ci pensa neanche, e che il fatto che non abbia ancora aperto le procedure è già un atto di buona volontà“. Philips conferma così la volontà già ribadita al tavolo di crisi in Regione, con quello che Papignani definisce un “atteggiamento spocchioso”. Non è tutto, perché stando a quanto riporta il numero uno della Fiom in Emilia Romagna l’azienda chiede ai sindacati un allentamento della lotta: “Con questa posizione noi inaspriremo la lotta – sottolinea Papignani – continua il presidio. Allo stato attuale la battaglia sembra solo all’inizio, anche se il ministro ha detto che vorrebbe una soluzione in breve tempo”. Fumata nera, dunque, e tavolo che sarà riconvocato nei prossimi giorni.