Referendum

Dati definitivi sull’affluenza: votanti 85.934; 28,71%. Risultati definitivi, completato lo spoglio delle 199 sezioni A 59% B 41%, 50.517 cittadini hanno votato A 35.160 cittadini hanno votato B.

Ore 00.56: RISULTATI DEFINITIVI, COMPLETATO LO SPOGLIO DELLE 199 SEZIONI A 59% B 41%

Ore 00.27: Marco Trotta di Acqua Bene Comune “I referendum vincono quando c’è la partecipazione. A Bologna la scuola è un diritto da sempre e i cittadini hanno ribadito che la scuola pubblica deve avere finanziamenti pubblici. Il referendum sull’acqua è ancora disatteso ma il Comitato si è mobilitato in tutta Italia con ricorsi, vincendoli. Qui a Bologna ha una vertenza aperta con Hera per applciare i risultati del referendum. L’unico soggetto che adesso deve verificare che il Comune faccia il suo dovere è il Comitato Articolo33. Le dichiarazioni del sindaco delle ultime ore dimostrano che l’interesse del Comune è di non  produrre altre divisioni. La politica dovrà prendere decisioni e il comitato dovrà verificare che verranno valorizzate le ragioni del referendum”

Ore 00.23: Wu Ming 4 “E’ un bel successo considerando che avevamo contro forse la più vasta allenza di forze che si sia mai vista, che ha fatto campagna non per l’astensione ma per andare a votare B. Oggi in tutta Italia il calo della partecipazione è stato drastico. Ma a Bologna oggi 85 mila persone hanno votato, oggi a Bologna 55 mila hanno votato A. Guardiamo questo dato come significativo. Stando alle regole adesso il Comune ha tre mesi di tempo per decidere il da farsi. I referendari dovranno incalzare il Comune. Il referendum è stato fatto per riaprire una partita, che oggi non è finita ma comincia”

Ore 00.12: Il commento di Ivano Marescotti “E’ la prima volta che vinco le elezioni. D’ora in poi qualcosa cambierà sul piano della difesa della costituzione e sul piano della difesa della scuola pubblica. Hanno votato 85 mila persone: è una citta, non è un numero esiguo considerando l’apparto di partiti mobilitato contro. Quelli di A, che sono considerati marziani, sono tutte persone libere, non sono né funzionari né dirigenti di partito. La differenza è questa. Mi viene il dubbio che chi ha votato B avesse un interesse chiaro a preservare il proprio posto di lavoro. Noi del comitato siamo 30 persone e abbiamo vinto a Bologna. Bisogna farci i conti d’ora in poi e per questo sarei per un referendum nazionale. Le private hanno il diritto di esistere senza oneri per lo Stato e non c’è molto da interpretare”. Come direbbero gli Stato Sociale “Abbiamo vinto la guerra”.

Ore 00.04: Il commento di Giorgo Tassinari professore dell’Università di Bologna “Quasi 100 mila cittadini rappresentano un fatto importante. Un apparato politico che non tiene conto dell’opinione dei cittadini che rappresenta, sbaglia. Gli errori in politica si pagano, hanno un prezzo. E’ oppurtuno riflettere e comprendere le ragioni del risultato, nonostante l’organizzazione approssimativa del Comune, nonostante tutti i partiti fossero contrari all’opzione A, come le categorie economiche, o come certi sindacati o la Cei. Di fronte a tutto ciò il fatto che abbia prevalso l’opzione A dimostra come l’anima socialista e reppublicana di Bologna sia ancora viva. L’esito del referendum dovrà essere preso in carico dal consiglio comunale. L’amministrazione ci ha considerato dei nemici. Un’amministrazione che considera nemici cittadini che utilizzano i canali istituzionali è un’amministrazione che deve necessariamente riflettere”. 

Ore 23.56: Francesca De Benedetti legge il comunicato di Comitato Articolo 33 “Ha vinto Bologna ha vinto la scuola pubblica. La scuola pubblica ha vinto il referendum nonostante una larga alleanza di forze politiche ed economiche abbia sostenuto l’opzione B con tutto il proprio peso. I cittadini, invece, hanno colto lo spirito democratico e propositivo di questo appuntamento e hanno difeso la scuola pubblica con il proprio impegno e la propria partecipazione,  per rilanciarla come una priorità della politica. Un risultato del quale l’Amministrazione dovrà tenere conto, a partire dal Consiglio comunale che entro tre mesi ha l’obbligo di deliberare in merito.  Oggi le ragioni della scuola pubblica escono rafforzate dal referendum di Bologna: i diritti contano, i cittadini contano. Questo risultato è nell’interesse di tutti e del modello di convivenza e di civiltà che la nostra città ha sempre avuto. Bologna non ci sta a lasciare fuori qualcuno dalla scuola pubblica e si riprende il suo ruolo di avanguardia, lanciando un messaggio al Paese: la scuola di tutti, laica e gratuita, è un bene comune e deve rimanere un diritto come sancito dalla nostra Costituzione”

Ore 23.54: Risultati parziali di 147 sezioni scrutinate su 199 A 58,70% B 41,30%

Ore 23.52: Il capogruppo di Sel in Comune Cathy La Torre “Mi commuove che i bolognesi le abbiano donato tanta dignità oggi”.

Ore 23.48: Il consigliere comunale di Sel Mirco Pieralisi invita ora l’amministrazione “a pesare bene le parole e rispettare la volontà espressa da migliaia di cittadini”.

Ore 23.40: Il commento di Francesca Puglisi, responsabile scuola del Partito Democratico: “Ha votato poca gente, è stato il referendum consultivo con la più bassa affluenza nella storia di Bologna. L’amministrazione deve prendersi cura di scuole comunali e statali e così fa anche per le scuole paritare private. Spero che da domani lavoriamo tutti assieme per trovare una soluzione a quei 103 bambini vedono il proprio diritto leso per i tagli alla scuola statale. Il nostro impegno deve essere rivolto a garantire quel diritto che è stato disatteso. Discussione fuorviante come il quesito e il modo in cui era formulato”

Ore 23.36: Comitato Articolo33: “Il comitato per il B si è impegnato per il voto, cavalcare adesso l’astensionismo è pretestuoso”

Ore 23.30: Risultati parziali di 100 sezioni scrutinate su 199 A 58,74% B 41,26%

Ore 23.20: Il commento di Luigi Marinelli di Usb: “Il dato è la spaccatura a favore dell’opzione della scuola pubblica. Adesso bisognerà ricucire. Se i dati vengono confermati come mi auguro in questo senso bisognerà aprire un percorso per ricostruire una cultura del conflitto, dell’opposizione”.

Ore 23.17: Primi risultati di 45 sezioni su 199: A 58,55% – B: 41,5%

Ore 23.11: Il commento di Lorenzo Cipriani, consigliere comunale di Sel: “Il tema della scuola deve essere uno dei punti principali per un’azione di governo per cambiare qualcosa. La scuola pubblica è sempre più penalizzata e le spese per l’istruzione calano da ventanni. Speriamo che da Bologna parta un messaggio forte”

Ore 22:56: Il commento di Maurizio Cecconi portavoce di Articolo 33: confronta i risultati di affluenza delle amministrative con quelli del referendum. In generale si ritengono soddisfatti del risultato.

Ore 22.39: Dati definitivi sull’affluenza: votanti 85.934; 28,71%

Ore 22:34: Dati parziali di affluenza al referendum

Seggio Via Zoni – Sezione 62: 30%; Sezione 63: 31,8%; Sezione 64 31.7%

Seggio Vicolo Bolognetti: 35%

Ore 22:23: Dichiarazione  dell’assessore Matteo Lepore, Coordinatore di Giunta “Terminate  le  operazioni  di  voto,  a  nome  di  tutta l’Amministrazione Comunale  è  doveroso  ringraziare  gli  oltre  700 dipendenti e la Polizia Municipale   che   hanno   prestato   servizio  rendendo  possibile  questo Referendum. Insieme a loro, il ringraziamento va anche agli osservatori del comitato promotore che sono stati presenti ai seggi per tutta la giornata.”

Ore 22:00: Chiusura dei seggi

Ore 19.45: Nuovi pasticci sull’indicazione del seggio. Morena Magnani segnala che la lettera inviata dal Comune relativa al seggio n. 93 è errata. L’indirizzo indicato è Via della Torretta 15/5 ma in realtà il seggio è al n. 12/5.

Ore 19.26: Escono i nuovi dati sull’affluenza. Alle 19.00 hanno votato 69.166 bolognesi, pari al 23,22% degli aventi diritto.

Ore 18.49: Interviene la Fiom. Bruno Papignani, segretario regionale dei metalmeccanici Cgil, scrive sul suo profilo facebook: “I 200 seggi predisposti sono pochi, l’informazione è approssimativa e lacunosa. Vi assicuro che mentre alle primarie del centrosinistra che non sono servite a nulla, era semplice per chiunque votare, come per qualunque elezione amministrativa o politica, viceversa qui è difficile trovare i seggi, spesso sono lontani bisogna prendere l’auto o fare un lungo tragitto a piedi e per molti anziani non sarà facile, diciamo che l’organizzazione non invoglia ne gli anziani, ne i giovani, tantomeno gli indifferenti. Ma credo che i Bolognesi sappiano che democrazia è sacrificio. E’ una giornata strana, uggiosa, ma sarebbe utile uno scatto, alzarsi dal divano e andare a votare, comunque voi la pensiate, andate a votare avete tempo fino alle 22. Non farlo, qualunque sia l’occasione è sempre un pugno in faccia alla democrazia e molti sperano questo per fare quello che vogliono”.

Ore 18.47: Nel seggio di Vicolo Bolognetti è tornata la fila per votare.

Ore 18.30: L’edizione locale del Fatto Quotidiano pubblica un video in cui riporta che molti degli elettori del Pd ammettono di non aver seguito le indicazioni di partito: “Ho votato A, perché credo che il Pd non sia più dalla parte dei più poveri”.

Ore 18.12: Tra le altre inadempienze segnalate dai referendari, la mancata ricezione della lettera del Comune con l’indicazione del seggio di voto per alcuni cittadini e le linee sempre occupate dell’ufficio elettorale comunale.

Ore 18.10: I referendari sul piede di guerra. Viste le numerose inefficienze, Articolo 33 diffida Lara Bonfiglioli, la responsabile del procedimento elettorale, invitandola a porre in essere tutti i provvedimenti necessari al fine di consentire agli elettori  di poter esercitare il proprio diritto di voto. “In diversi luoghi di voto dotati di numerosi seggi – scrivono i promotori in una nota – i funzionari del Comune, non essendo stati dotati di stradari per seggio, non sono in grado di fornire in un tempo ragionevole agli elettori le informazioni necessarie per individuare la propria sezione elettorale, provocando code e in alcuni casi abbandono del luogo”.

Ore 15.46: Ancora segnalazioni di violazioni dell’ordinanza del sindaco che impone una distanza di almeno 300 metri dai seggi per fare propaganda. Questa volta ad essere incriminato è un manifesto firmato dal circolo Pd di Casteldebole (foto) che invita a votare B. Articolo 33 invita i cittadini a chiamare le forze dell’ordine.

Ore 15.20: Nemmeno la navetta del Paleotto, messa a disposizione dal Comune per facilitare l’arrivo alle urne, viene risparmiata dalla propaganda del Comitato del B. Gli ascoltatori ci mandano una foto di volantini “pro B” lasciati sull’autobus. Sul profilo facebook di Articolo33, invece, viene postata una foto del volantinaggio davanti la chiesa di Sante Vincenzi, poco distante dal seggio 138.

Ore 14.20: Nuove segnalazioni da parte dei cittadini, che lamentano difficoltà per le operazioni di voto. Marcello De Giorgi: “Il luogo indicato nella lettera di presentazione era errato. Abbiamo visto tanta gente andare via. Noi non volevamo darci per vinti e, dopo un’estenuate ricerca, siamo riusciti ad arrivare nel luogo giusto. Aggiungo che l’ubicazione non è assolutamente servita dai mezzi pubblici”. Marco Martucci: “Trovati volantini per la B su una scrivania fuori ai bagni a fianco ai seggi”. Lara Endlicher: “Al seggio di via del Carpentiere, presso un ristorante, al secondo piano senza ascensore”.

Ore 14.02:  I dati ufficiali sull’affluenza alle ore 12.00 dicono che ha votato l’8,47% degli aventi diritto, pari a 25.367 elettori.

Ore 13.25: #DirettaDalSeggio Ai seggi dal 132 al 137 le votazioni procedono bene (la media alle 12 è attorno all’8%). Ancora problemi con lo stradario dei seggi. Uno degli attivisti del Comitato referendario è tornato a casa propria per stamparlo e portarlo nei vari seggi. “Se non lo facevamo noi si sarebbe creata confusione”.

Ore 12.25: Chiesa Santa Caterina di Strada Maggiore. Durante la Messa per le Comunioni il celebrante ha fatto un vibrante appello di circa 10 minuti a votare B. Alcuni estratti: “Votate come ci consigliano i nostri governanti”, “Scaricatevi il manifesto Zamagni e l’articolo 33: se vi informate non potete che votare B”.

Ore 12.00: File consistenti segnalate al seggio della Sala Tassinari di Palazzo d’Accursio e della Lunetta Gamberini.

Ore11.45: Un giovane volantinante pro B davanti all’entrata dei seggi in via dello Scalo è stato allontanato dalla gentile signora che informa i cittadini sul numero di seggio a cui devono rivolgersi.

Ore 11.00: Il Nuovo Comitato Articolo 33 segnala problemi e anomalie in alcuni dei 199 seggi predisposti per il voto. Secondo i referendari, nel seggio del Centro Il Gufo, in Via Rivani, non erano giunti gli elenchi dei reponsabili del Comitato promotore. Inoltre ai seggi 175 e 176 si segnalano code a causa delle dimensioni della sala che consente di votare soltanto uno per volta. In Vicolo Bolognetti invece alcuni seggi sarebbero posizionati al secondo piano senza ascensore, il che crea disagi per i cittadini anziani e disabili.
Infine in molti luoghi di voto “il personale comunale non è in grado di indirizzare gli elettori al proprio seggio, visto che è mancante lo stradario di riferimento dei seggi – afferma il comitato nel comunicato diffuso questa mattina – Tutti i numeri dell’ufficio elettorale sono intasati e il call center non risponde. In generale si riscontarno problematiche diffuse che dimostrano una preparazione delle operazioni di voto in diversi casi lacunosa e approssimativa da parte dell’amministrazione centrale” concludono i referendari. Infine in Via Paleotto una rappresentante del B avrebbe volantinato a poca distanza dal seggio e per questo i vigili urbani l’avrebbero allontanata poco dopo.

Ore 08.00: Apertura seggi, inizio operazioni di voto. LEGGI QUI COME E DOVE VOTARE.