Un’associazione si è opposta alla svendita del complesso di tre isolotti nella laguna di Venezia, raccogliendo fondi e partecipando all’asta pubblica. Un’iniziativa che sembrava marginale, ha permesso l’elaborazione di un nuovo e concreto concetto di bene comune e cittadinanza.

Poveglia e la Lotta per il Bene Comune

E’ una bella storia quella di Poveglia, e pare proprio che continuerà a esserlo. Proprio in quella Venezia scossa dallo scandalo Mose, si è materializzata una favola destinata a diventare un esempio per tutti i movimenti dal basso.

Nei mesi scorsi, dopo anni di abbandono l’agenzia del demanio, come un qualsiasi commissario liquidatore, decide di mettere all’asta senza una base di partenza (cosa che spesso significa svendere per fare cassa) un antico insediamento composto da tre isolotti fortificati nella laguna di Venezia. E’ un posto ricco di storia, dall’antico Lazzaretto sino a magnifici esempi di archeologia industriale, solo per citare due esempi. Succede però che i veneziani, soprattutto gli abitanti della Giudecca, che a quel luogo sono legati da sempre, decidano di lanciare una sottoscrizione, per partecipare all’asta. Non si tratta di una vera e propria vendita, ma poco ci manca perchè, chi si aggiudica l’asta, avrà una concessione a 99 anni.

La sottoscrizione dei giudecchini, (che adotta lo slogan 99euro per 99 anni, ed è organizzata dall’associazione Poveglia) ottiene adesioni da tutta Italia, sino a raggiungere una cifra di più di 400.000 euro. Si va così all’asta, che vede un industrale di Mestre presentare l’offerta più alta. L’offerta del capitano d’azienda mestrino è sì la più alta, ma viene giudicata non congrua, dunque Poveglia resta nella mani del demonio. Intanto, i cittadini raccolti intorno a “Poveglia per Tutti”, una sorta di piattaforma elaborata dai cittadini, vinta questa prima battaglia, scrivono progetti e danno una loro visione del futuro del complesso delle tre isole, che scongiurato il rischio vendita, si trova in una sorta di limbo, in attesa, forse, che il COmune di Venezia, chieda di tornarne in possesso.

L’obiettivo di Poveglia per tutti è ottenere la concessione dell’isola per renderla “aperta, pubblica e a uso di tutti: un bene comune sottratto alle logiche di mercato.

“Questa storia -afferma Michele Ravagnolo, di “Poveglia per tutti”- mostra un nuovo concetto di cittadinanza (i contributi per la sottoscrizione sono arrivati da tutta Italia e non soltanto da veneziani, ndr), più slegata dal territorio di residenza e fatta di una coscienza del bene comune.”