“Incapaci di rappresentanza”. Il sindaco usa parole durissime contro i sindacati di Polizia Municipale che si sono opposti al piano per il pattugliamento notturno. “Non hanno diritto di veto, rischiano di difendere i privilegi come una casta”. E annuncia che il piano si farà con ordine di servizio, cioè quindi senza i benefici degli straordinari.

Se la temperatura atmosferica è calda, caldissima è la temperatura della vertenza sulla Polizia Municipale che vede opporsi sindaco e comandante Carlo Di Palma da un lato, i sindacati dei lavoratori dall’altro.
Virginio Merola ha annullato l’incontro previsto per oggi con i rappresentanti dei lavoratori, dopo che ieri alcuni sindacati hanno rivolto accuse a Di Palma. Al posto dell’incontro, si è tenuta una conferenza stampa dove il primo cittadino ha raccontato la sua verità e ha usato parole durissime contro i sindacati che hanno rigettato il piano.

“C’è una totale incapacità di rappresentanza – attacca Merola senza mezzi termini – La legge non dà potere di veto ai sindacati e ricordo che nel corpo della Polizia Municipale deve esserci il rispetto della gerarchia”. La rabbia del sindaco è scaturita soprattutto per gli attacchi rivolti al comandante, ma non è mancato un richiamo al fatto che, durante i sette incontri della trattativa sul piano per il pattugliamento notturno, il Comune ha cercato una soluzione che andasse bene anche ai lavoratori, nonostante non fosse obbligato dalla legge.

A dare man forte alle parole del sindaco è intervenuto il comandante Di Palma, che ha snocciolato un po’ di dati sull’attuale situazione. Gli agenti della Polizia Municipale di Bologna effettuano, al momento, un turno notturno circa al mese, contro i 14 di infermieri o altri corpi delle forze dell’ordine. La legge dà il potere di aumentare la presenza anche senza straordinari, ma il Comune aveva tentato di costruire un progetto, consentito sull’articolo 208 del Codice della Strada, che premiasse i volontari che si fossero offerti per coprirli.

Non essendosi fatto avanti nessuno, ora Comune e Comando annunciano che si imporranno i nuovi turni senza il beneficio degli straordinari, ma attraverso l’ordine di servizio.
Merola ha poi effettuato un ulteriore affondo: “Qui rischiamo di passare dalla difesa dei diritti alla difesa di privilegi corporativi. In questo secondo caso avremmo a che fare con una casta e io con le caste non tratto“.