La Frascaroli presenta il “piano freddo”. Cresce il numero dei posti disponibili, ma anche le richieste. Sullo sgombero di via Achillini: “Le occupazioni non risolvono la questione abitativa”. E al Vag: “Non si può dire al Comune: son cazzi tuoi”.

Questa mattina l’assessore al Welfare del Comune di Bologna, Amelia Frascaroli, ha presentato il “piano freddo”, ovvero le misure di accoglienza per affrontare l’inverno rivolte ai senza fissa dimora. L’anno scorso, grazie alla collaborazione della protezione civile, il Comune aveva messo a disposizione dei richiedenti dei container al Parco Nord, scelta che secondo Frascaroli si è rivelata azzeccata anche a fronte delle nevicate.

Quest’anno invece la scelta è stata un altra: aumentare i posti, ma all’interno delle strutture disponibili. Grazie ai fondi messi a disposizione dalla Fondazione Carisbo, sono state ripristinate le strutture di accoglienza di via Pallavicini e quella del Lazzaretto.
Nel totale i posti letto sono 201 (contro i 170 dell’anno scorso), che però andranno a regime solo nei prossimi mesi. La politica di Palazzo D’Accursio è quella di aumentare i posti disponibili solo gradualmente, per dissuadere chi attualmente un posto dove dormire c’è l’ha già, di accorrere ai luoghi d’accoglienza pubblica.
Il bisogno crescente quest’anno investe anche, prima volta da quando avviene il monitoraggio, interi nuclei familiari, sia italiani che stranieri che a causa della crisi si trovano a vivere in strada.

A chi le chiede di commentare le affermazioni dei militanti di Vag61, che l’altro giorno manifestando sotto il Comune lamentavano l’assordante silenzio della Frascaroli sul tema dell’esclusione sociale, l’assessore risponde: “Ormai è un rito propiziatorio, ogni anno dicono la stessa cosa, ma poi mi hanno anche ringraziata per quello che abbiamo fatto”. L’assessore al Welfare entra poi nel merito della situazione di via Paolo Fabbri, dal momento che una delle critiche di Vag riguarda i senzatetto che cercano riparo sotto la tettoia del centro sociale. “Se uno accoglie in casa propria queste persone – sostiene Frascaroli – poi non può dire al Comune: sono cazzi tuoi”.
“Lo sgombero non mi riguarda”, ha affermato infine la Frascaroli, commentando l’intervento delle forze dell’ordine per liberare lo stabile di via Achillini, concludendo che “non è con le occupazioni che si risolvono le questioni sociali”.

Paolo Antoniazzi