I ricorsi di Marconi Express, Tper e Ccc contro la delibera dell’Autorità di Vigilanza sugli appalti pubblici che ha bocciato il contratto del People Mover “sono atti dovuti per non perdere la faccia”. Lo sostiene il Comitato No People Mover che profetizza la fine del progetto di monorotaia.

Comitato No People Mover contro la delibera

Trascorso un mese dalla delibera dell’Autorità di vigilanza sugli appalti pubblici che ha bocciato il contratto per la realizzazione e la gestione del People Mover, Marconi Express, Tper e Ccc ricorrono al Tar del Lazio impugnando tre ricorsi. Il Presidente di Ccc, Piero Collina, ha ribadito infatti la propria convinzione riguardo alla validità del progetto proposto e la fiducia verso l’alleanza stabilita illo tempore con Atc, oggi Tper.

Vanni Pancaldi, del comitato No People Mover, sostiene ai nostri microfoni che i ricorsi contro la delibera dell’Authority siano stati portati avanti semplicemente “per non perdere la faccia”, sono dunque “dovuti, ma inutili” perché l’inattuabilità del progetto è evidente. Pancaldi ribadisce che il project financing posto sul tavolo delle trattative per la realizzazione della navetta su monorotaia che avrebbe collegato la stazione centrale all’aeroporto Marconi, rappresenta in realtà una semplice convenzione d’appalto.

Un contratto di progetto di finanza prevede che i rischi siano in capo al soggetto privato e i vantaggi a quello pubblico, nella realtà dei fatti, Marconi Express è infatti una società per ora partecipata al 25% dall’azienda di trasporto pubblico (Tper) ma nei patti para-sociali è in previsione che la quota del trasporto pubblico salirà fino al 100%. Il servizio sarebbe dunque realizzato da un ente ma la sua gestione sarebbe assorbita dalla sfera pubblica.
Dopo le ultime affermazioni di Merola, dichiaratosi anch’esso contrario al People Mover e incline a prestare una maggiore attenzione al Servizio Ferroviario Metropolitano, il progetto sembra scivolare lentamente nella non realizzazione.

“Dopo progetti fallimentari come Civis, quello relativo alla realizzazione della metropolitana e, in ultimo, People Mover, sarebbe più politico, legato cioè al buon governo della città, cominciare ad aprire un dibattito sul trasposto pubblico e sulla mobilità in area metropolitana -dichiara Pancaldi- il trasporto pubblico è uno dei beni comuni della città, come l’acqua e l’istruzione”.

Elisabetta Severino