Uno studio della stessa Autostrade rivela che la bretella autostradale non risolverebbe i problemi di traffico, mentre la tangenziale diventerebbe a pagamento. Dopo i dubbi del renziano Paruolo, Legambiente osserva che l’opera non serve. Il comitato per l’alternativa: “Abbandonino qualsiasi versione dell’opera”.

Non c’è pace per la mobilità bolognese, ma forse è la conseguenza di percorsi poco partecipativi portati avanti dalla politica negli ultimi vent’anni.
Dopo il fallimento del Civis e le discussioni, tuttora in corso, sul People Mover, le polemiche investono anche il Passante Nord, la bretella autostradale che dovrebbe attraversare mezza provincia per snellire il traffico nel nodo cittadino.
Uno studio della stessa Autostrade, la società a cui dovrebbero essere affidati i lavori, rivela che l’infrastruttura risolverebbe solo in parte il congestionamento di traffico per cui dovrebbe essere realizzata. Inoltre il progetto della società affidataria prevede che la tangenziale di Bologna diventi a pagamento.

Questi due punti hanno fatto prendere coraggio anche a chi, fino a questo momento, dentro il Pd ha difeso le scelte strategiche delle Amministrazioni locali. È il caso del consigliere regionale di area renziana Giuseppe Paruolo, che due giorni fa è arrivato a mettere in discussione la realizzazione dell’opera stessa.
I dubbi scaturiti dallo studio di Autostrade e rilanciati da Paruolo, in realtà, non rappresentano novità rispetto a quello che  diverse realtà che avversano il Passante Nord dicono da tempo. È ad esempio il caso di Legambiente, che commenta la notizia sottolineando come ora sia ufficiale che la bretella autostradale non serva.

Il comitato per l’alternativa al Passante Nord, invece, pone l’accento sulle diatribe interne al Pd. “Questa diatriba – afferma Gianni Galli del comitato – non arriva affatto a decretare l’inutilità dell’opera, ma si limita ad un simbolico disimpegno dalla versione del passantino a due corsie”.
Una posizione, quella enunciata da Paruolo e altri, che secondo il comitato non porta chiarezza nella questione, ma finisce per confondere le idee a molti e non si traduce in atti concreti contro “l’assalto alla diligenza” in atto.

Ora che anche Autostrade sembra non spingere particolarmente per la realizzazione dell’opera, il comitato per l’alternativa sostiene che parte dei fondi del Passante potrebbero essere utilizzati per opere utili alla collettività e di veloce realizzazione. Opere incomplete, come la trasversale di pianura, che se completate potrebbero contribuire a risolvere gli stessi problemi che si pensava potesse risolvere il passante.