Dopo migranti, Pd, movimenti e sinistra, questa sera a rispondere all’appello della Rete per il Disarmo e a chiedere la fine delle violenze saranno Cgil, Cisl, Arci e Acli. Dalle 19.30 in piazza Nettuno musica e poesie.

Bologna x Palestine: il corteo della rete italiana per il disarmo

Continua la mobilitazione pacifista bolognese per chiedere la fine del conflitto in Palestina. Stasera, infatti, si terrà il quarto presidio in quattro giorni.
Il primo si è svolto domenica, dove a partecipare sono state soprattutto le comunità migranti, che hanno portato in piazza circa 300 persone. Lunedì è stata la volta del Pd, in un presidio che ha registrano appena una quarantina di partecipanti. Ieri, invece, movimenti, sinistra radicale e sindacalismo di base hanno riempito piazza San Francesco e si sono mossi in corteo per il centro della città.

Questa sera, rispondendo all’appello lanciato domenica sera dalla Rete Italiana per il Disarmo, in piazza Nettuno, dalle 19.30, si danno appuntamento Cgil, Cisl, Arci, Acli, Nexus e Forum Terzo Settore.
Nella manifestazione ci sarà spazio per musica e poesie e le parole d’ordine, contenute nel titolo dell’iniziativa, chiedono “pace e giustizia in Palestina ed Israele”.

“Ogni morte ci diminuisce – si legge nel volantino di convocazione – Ogni uomo, donna, bambino ucciso pesa sulle nostre coscienze. Vogliamo vedere i bambini vivere e crescere in pace non maciullati da schegge di piombo”.
Per questo si chiede che cessino immediatamente il fuoco, le rappresaglie e le vendette di ogni parte, che la politica e la comunità internazionale si incarichino della mediazione per la fine dell’occupazione militare israeliana e la colonizzazione del territorio palestinese, per il rispetto dei diritti umani, della sicurezza e del diritto internazionale in tutto il territorio che accoglie i popoli israeliano e palestinese, che il Governo italiano e l’Unione Europea interrompano la fornitura di armi e di sistemi militari, come pure ogni accordo di cooperazione militare con Israele e che il nostro Governo, oggi alla Presidenza dell’Unione Europea, assuma questi impegni con determinazione e coraggio.