Dopo la protesta del 2 ottobre, i macchinisti Tper tornano a scioperare per i turni massacranti. Venerdì 26 ottobre trasporti a rischio.

Macchinisti e capitreno che a Bologna lavorano alle dipendenze di Tper tornano ad incrociare le braccia. Dopo lo stop di quattro ore del 2 ottobre scorso, ora sta per scattare una astensione dal lavoro di 24 ore: quindi dopodomani, venerdì 26 ottobre, saranno garantite fasce di servizio solo dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. I pendolari sono avvertiti. La stessa Tper li mette in guardia: ad eccezione delle fasce orarie assicurate, il consueto servizio ferroviario “non sarà garantito” e i treni che circolano sulle linee Bologna-Portomaggiore, Bologna-Vignola, Ferrara-Bologna-Imola, Bologna-Poggio Rusco e Bologna-Rimini “potrebbero essere soppressi o subire ritardi di notevole entità”, avverte l’azienda nata dalla fusione di Atc e Fer. Per informazioni
telefoniche sul servizio c’è il call center 840151152 dal lunedi’ al sabato dalle 7 alle 17. Lo sciopero non riguarderà il servizio bus di Tper, che sarà regolarmente in funzione.

Macchinisti e capitreno del Deposito Roveri di Bologna tornano a protestare per le stesse ragioni della precedente iniziativa di lotta: carenza di personale e turni di lavoro definiti “massacranti” con conseguente rischio di pregiudicare la sicurezza del servizio. Tanto che del problema era stata investita anche l’Agenzia per la sicurezza del trasporto ferroviario. Ma, a giudicare dal tenore del volantino sindacale che annuncia il nuovo sciopero, le cose non sono cambiate. Ad esempio, “la carenza di organico ha portato negli ultimi mesi ad un aumento vertiginoso dei carichi di lavoro” oltre le 38 ore settimanali, a “nastri di lavoro al limite della prestazione giornaliera” con intervalli “lunghissimi all’interno dello stesso turno” e “reperibilità” gestita letteralmente “alla selvaggia” da Tper. E non è ancora tutto.

Le segreterie delle sigle dei trasporti di Cgil-Cisl-Uil, Faisa Cisal e Ugl raccontano che, per effetto dell’organizzazione del lavoro di Tper, saltano quote di salario (“straordinario non riconosciuto, diarie deturpate, indennità mancanti”) e nel frattempo si chiede aiuto al Genio Ferrovieri.
Denunciate anche la “ambigua applicazione delle norme contratto nazionale di lavoro e il non rispetto delle norme dettate dagli accordi aziendali di secondo livello”. Al conto vengono aggiunte ferie e permessi non concessi: “Non si riesce ad organizzare la propria vita privata con quel po’ di tempo liberi che ci rimane a causa della rotazione turni che viene fatta uscire settimanalmente”. E in tutto questo a risentirne è la sicurezza sul lavoro.

Di qui l’invito ad aderire allo sciopero “per far sentire forte i nostri sacrosanti diritti di lavoratore salvaguardando la nostra salute ed integrità psicofisica che sempre più spesso viene minata dalla nostra dirigenza”. In occasione dello sciopero di venerdì alle 11.30 davanti alla sede Tper di via Saliceto i sindacati terranno una conferenza stampa sulla vertenza.

Fonte: Dire