Domani a Policoro i governatori di Basilicata, Calabria e Puglia parteciperanno alla manifestazione promossa dal sindaco della cittadina lucana per protestare contro il via libera alle trivellazioni nello Jonio previste nello Sblocca Italia. Non ci saranno, invece, i No Triv e le realtà ambientaliste, critiche verso quella che definiscono una manifestazione “non inutile, ma strumentale, organizzata dal governo della Basilicata, che tutto ha fatto per non impedire le trivelle”.

Hanno risposto alla chiamata del sindaco di Policoro, Rocco Leone, i governatori di Basilicata, Calabria e Puglia, che domani saranno in piazza nella cittadina lucana per protestare contro il via libera alle trivellazioni previsto dallo Sblocca Italia.
A non esserci, invece, saranno i No Triv e i movimenti ambientalisti. “Non  parteciperemo perchè la manifestazione è organizzata dal governo regionale della Basilicata, che tutto ha fatto per non impedire le trivelle, in mare e nella terra ferma”, spiega Giovanna Bellizzi, portavoce di Mediterraneo No Triv.

Molti i punti contestati dalle realtà ambientaliste, a cominciare dalla responsabilità del governatore lucano Pittella e del suo governo regionale. “Sette regioni d’Italia hanno impugnato lo Sblocca Italia, la Basilicata non l’ha fatto – dichiara infatti Bellizzi – Sono le stesse persone che domani sfilano a difesa del mare”.
A proposito di mare, la manifestazione di domani “si concentra tutta sulle trivelle in mare, mentre non si dice nulla sulle trivelle in terraferma“, continua l’attivista No Triv. La logica, rivela, è che “i problemi vanno risolti uno per volta”, secondo quanto hanno dichiarato i promotori. Il punto, però, è che “il problema deve essere risolto complessivamente”. A sostegno di questa tesi, Bellizzi cita il caso di “un’istanza presentata da una compagnia petrolifera in Calabria: piazzare la trivella sulla spiaggia, per pompare ed estrarre idrocarburi in mare. Un caso unico al mondo”.

La contestazione delle responsabilità politiche, però, non si limita alla mancata impugnazione dello Sblocca Italia. Bellizzi spiega come, mentre cittadini e associazioni hanno approfittato del decreto 122 del ministero dell’Ambiente, “che riconosce la compatibilità ambientale per la ricerca di idrocarburi nel Golfo di Taranto”, per presentare la documentazione che attestava il vincolo ambientale, “La regione Basilicata, quella che domani sfila, è la stessa che ha inviato il suo parere contrario un anno e mezzo dopo il decorso dei termini”. A conti fatti, il bilancio non è dei più lusinghieri: “Non si impugna lo Sblocca Italia, non si protducono i documenti per proteggere il mare, non si presentano i ricorsi alla Corte Costituzionale e al Tar, non si applicano i principi di precuazione che chiediamo da anni, però si manifesta”. Quella di domani, continua Bellizzi, sarà una “sfilata di cravatte al sole, una manifestazione autoreferenziale non inutile, ma strumentale”.

A non rispondere alla chiamata del sindaco Rocco e dei governatori regionali è anche la Legambiente. “Nessun movimento ambientalista condivide, sostiene o supporta questa manifestazione”, conclude Bellizzi. Per agosto, sarà convocata una contromanifestazione, promossa proprio da chi domani non sarà in piazza.
Intanto, l’assessore all’Ambiente dell’Emilia Romagna Paola Gazzolo questa mattina ha chiarito che la Regione “non condivide” la proposta di referendum abrogativo avanzata dall’Abruzzo sull’articolo del Decreto Sviluppo del Governo che riguarda la ricerca di idrocarburi in mare. “Si verrebbero a perdere importanti livelli di tutela – ha detto Gazzolo – E al contempo non si raggiungerebbe l’obiettivo di fermare lo sfruttamento”.